domenica 5 agosto 2018

Louis Jourdan

Louis Jourdan


Una volta ho sognato che lavorava nel mio posto di lavoro. Beh...  un:- Magari!- sorge spontaneo!


Louis Jourdan, nato a Marsiglia come Louis Gendre il 19 giugno del 1921 (molto onorata sia del mio stesso segno come Stan), è passato sicuramente per la categoria dei bellissimi del cinema francese. E non soltanto!
Spicca subito sotto la regia di Alfred Hitchcock ne "Il caso Parradine", nel ruolo del tormentato André La Tour, domestico canadese, sedotto da una pericolosa Alida Valli e torchiato come probabile assassino da un combattivo Gregory Peck.
L'inglese gli viene facile per aver studiato sia in Turchia che in Inghilterra.



Il primo ruolo da cattivo è sempre a Hollywood, accanto a Doris Day, in "Julie- Salva la tua vita", come marito psicopatico.
Dopodiché, interpreta ruoli con Maurice Chevalier e Leslie Caron in "Gigi", per la regia di Vincente Minnelli.


È accanto a Brigitte Bardot e Micheline Presle in "La sposa troppo bella", ma i suoi lavori in America non sono terminati.
Affianca Grace Kelly e Alec Guinness ne "Il cigno", per tornare da eroe romantico a uomo senza scrupoli in "Donne in cerca d'amore", con Joan Crawford.


Nella vita viene però colpito da un grave lutto: il suo unico figlio muore per overdose.
Lui reagisce battendosi in campagne antinaziste e sostenuto dal proprio lavoro.


Viene scelto per il ruolo di Villefort, uno dei cospiratori di Edmond Dantes, ne "Il Conte di Montecristo", interpretato da Richard Chamberlain e con Tony Curtis in quello del perfido Montego.
Per poi prendere parte ad un episodio di "Colombo", con Peter Falk.


Prende parte ad "Octopussy- operazione piovra" della serie di James Bond con Roger Moore e a horror come "Il mostro della laguna".


Dopo "L'anno della cometa" si ritira dalle scene, per poi morire a Beverly Hills il 14 febbraio del 2015, alla veneranda età di 92 anni, quasi 93. Dopo aver ricevuto l'onorificenza di Legion d'Onore.


Bellissimo ed elegante, una sorta di Cary Grant francese, Louis Jourdan sarà sempre ricordato oltre che dal suo Paese, anche oltreoceano per la sua versatilità da passare da ruoli drammatici a brillanti, quasi buffi, da cattivo a romantico. Oltre che per essere uno degli uomini più belli, a mio avviso, che abbia calcato le scene.









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