martedì 2 giugno 2020

Charles Boyer

Charles Boyer


Attore dagli occhi che ridono (caratteristica che amo molto in un uomo) codesto tratto rende questo artista francese di un fascino elegante e raffinato. Anche quando fa il perfido con la povera Ingrid Bergman.


Nato a Figeac, nella regione francese dell'Occitania, il 28 agosto 1899, Charles Boyer viene subito lanciato nel cinema hollywoodiano, acquisendo la cittadinanza americana.



In realtà, io l'ho visto per primo ne "La porta d'oro", accanto a due bellissime partners: Olivia de Havilland e Paulette Goddard (come già accennato in un'altra occasione quest'ultima è stata una signora Chaplin).
Lui è un immigrato polacco in Messico, che, insieme ad altri tantissimi stranieri, deve accedere agli Stati Uniti. Quindi, imbattendosi in una bella insegnante statunitense (Olivia de Havilland), decide di sfruttarla per avere diritto di sconfinare come marito di un'americana. Inizialmente, perciò, la corteggia e la sposa con questo proposito. Tuttavia, alla fine se ne innamora seriamente. In tutto questo c'è un po' la rivalità della Goddard, nei panni di pure un'immigrata e vecchia conoscenza di lui, per il quale ha sempre avuto un debole, che cercherà di mandare in fumo la storia d'amore, rivelando alla povera Olivia di essere stata usata.




Charles Boyer, comunque, è bravo nel ruolo del romantico e lo troviamo con Jennifer Jones in "Tra le tue braccia", una commedia ambientata in Inghilterra. Lui è un profugo della prima guerra. S'innamora di questa giovane e bella cameriera, Cluny Brown, con la passione dell'arte idraulica appresa dal padre. Commediola sentimentale e un po' buffa in cui appaiono Richard Haydn nel ruolo del pignolo (tipo Carlo Verdone quando fa Furio) fidanzato di lei. E Peter Lawford (il Laurie di "Piccole donne", nella versione con Liz Taylor e June Allison) nel ruolo del rampollo della ricca famiglia dove lei lavora nella casa di campagna e dove Charles Boyer viene ospitato.



Veniamo a due film drammatici. Uno, in realtà, finisce bene ed è sul genere noir. S'intitola "L'agente confidenziale". Accanto ad una splendida Lauren Bacall (l'adorata moglie di Humphrey Bogart). E ad un infimo Peter Lorre (sempre bravissimo in questi ruoli ambigui).
Charles interpreta un delegato spagnolo, giunto a Londra per chiedere aiuto per il proprio Paese. E si trova coinvolto in un losco intrigo.



Quindi, accanto a Bette Davis. Il film è "Paradiso proibito". Charles è un affascinante duca francese, nella Francia del 1800. S'innamora perdutamente, ricambiato, dell'istitutrice dei suoi tre figli, ovviamente lei è Bette Davis. Tuttavia è contrastato dalla capricciosa, egoista ed impossibile moglie. Cattiva al punto di non interessarle nulla dei bambini e da portare lui ad un gesto esasperato ed estremo.



Dotato di questo fascino carismatico, Charles lo sfrutta per incantare Ingrid Bergman in "Angoscia", nei panni del crudele Gregory Anton, alias Sergius Bauer.
Il suo ruolo appunto è quello di un pianista cecoslovacco, che sposa la bella e giovane Paula, con lo scopo infido di farla ammattire per i propri terribili propositi. Ma in tutto questo dovrà fare i conti con un intrepido detective di Scotland Yard, il signor Cameron, interpretato da un altro bello: Joseph Cotten.


Anche lui è stato protagonista di una versione di produzione francese di "Mayerling" accanto alla collega connazionale Danielle Darieux.
Ha lavorato con attrici di alto livello: da Hedy Lamarr a Greta Garbo, da Loretta Young a Rita Hayworth, oltre quelle già elencate.
Ed era proprio questo suo fascino elegante, con quella vena pulsante sulla tempia e gli occhi caldi, gentili, gai e languidi da mandare in visibilio il pubblico femminile.



Lo troviamo in "Il giro del mondo in 80 giorni", dal romanzo di Jules Verne, nei panni del venditore della famosa mongolfiera a David Neven, che interpreta Willy Fog.



Sposato per tutta la vita con la stessa donna che gli ha dato un figlio, si spegne a 79 anni a Phoenix in Arizona, il 26 agosto, nel 1978.



Fascino accattivante, io ho conosciuto Charles Boyer con la venuta del digitale, nei vecchi film di Rete Capri e sono contenta di poter apprezzare un così bravo artista. Un uomo con gli occhi che ridono.

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