domenica 14 giugno 2020

Gregory Peck

Gregory Peck



Aspetto da bel tenebroso, con gli occhi languidi e gentili (anche i suoi ridono) ed un fascino caldo e rassicurante, un po'il Charles Boyer americano, Gregory Peck si può definire uno dei sex symbol dell'epoca.



Originario della California, Eldred Gregory Peck, nasce a La Jolla, San Diego, nello Stato statunitense il 5 aprile 1916.
Giovane e aitante, viene subito "acchiappato" dal cinema di Hitchcock, accanto ad una bellissima attrice svedese di nome Ingrid Bergman. Il film è "Io ti salverò", dove lui è un ipotetico psichiatra... che deve essere aiutato dalla bella collega, perché ha perso la memoria in seguito ad un evento scioccante: essere testimone dell'omicidio di un altro dottore. E lui si suggestiona di essere l'assassino, ossessionato dalle strisce su tutto ciò che vede, specie su uno sfondo bianco.
Cito in questo film Leo Carroll, attore hitchcockiano, che compare in quasi tutti i suoi capolavori, in codesto particolare nei panni del reale omicida. Oltre che in tante commedie di Sandra Dee o della produzione disneyana. Per chi non se lo ricordasse è il mitico reverendo Mosby in "Un cowboy col velo da sposa", con Hayley Mills.
Quindi, Ingrid Bergman si prende a cuore in tutto e per tutto il bel Gregory.



Subito dopo, il bel Gregory viene di nuovo scelto dal grande Hitch per un altro giallo: "Il caso Paradine". Lui è Anthony Keane, avvocato londinese di grido che deve difendere la bella Maddalena Paradine, un'italiana (impersonata da Alida Valli) accusata di aver avvelenato il marito cieco, il famoso colonnello Paradine. Questo caso lo coinvolge fino ad infatuarsi dell'affascinante vedova e assistita, mettendo in crisi il matrimonio con la dolce Gail (l'attrice inglese Ann Todd). 



Quindi, per difendere a tutti i costi Maddalena, l'avvocato persegue spietatamente il fedele domestico del colonnello, il bell'Andre' (il meraviglioso Louis Jourdan).
Alla fine, la verità, dopo un impegnativo processo presieduto da un cinico giudice, interpretato dal grande Charles Laughton, verrà a galla.
Ci sono i preziosi cammei inoltre di Charles Coburn, nella parte del vecchio avvocato socio di Anthony, Leo Carroll anche qui, nel ruolo dell'accusa. E la splendida Ethel Barrymore, la prozia di Drew, nei panni della moglie remissiva del giudice.


Interpreta "Il cucciolo" film struggente, dove lui è il padre di un bimbo, incompreso dalla dispotica e anafettiva madre, il quale si affeziona a un piccolo cerbiatto.
È la volta quindi di un classico come "Vacanze romane". Al fianco della splendida Audrey Hepburn, Gregory interpreta in realtà un ambizioso giornalista americano, che vive da anni a Roma, che..."raccolta" per strada la famosa principessa Anna, che tutti cercano per il mega scoop, trovandola un po' narcotizzata, non si lascia sfuggire l'occasione. La fortuita possibilità di avere lui lo scoop. Così, la inganna non dicendole di essere un reporter, ma... finiscono con l'innamorarsi. A differenza di "Innamorato pazzo", però, con Celentano e la Muti, che un po' e su quella falsa riga... questo ha un finale piuttosto amaro. Per lo meno, non quello che si spera.



Gregory Peck si aggiudica il premio Oscar per il ruolo di Atthicus Finch, ne "Il buio oltre la siepe", di nuovo nei panni di un avvocato. Stavolta è ambientato nel profondo sud degli Stati Uniti, nell'epoca del forte razzismo, dove lui deve difendere un povero uomo di colore, accusato ingiustamente di aver violentato la figlia del suo padrone. In realtà, la verità è molto più squallida e atroce.
Compare un giovanissimo Robert Duvall, già coi presupposti del grande attore, perché interpreta il "terrificante" Boo, quello che i figli di Atthicus (e anche un po' i vicini) consideravano "il mostro" che viveva nella buia casa oltre la siepe, appunto. In verità, era una persona che oggi chiameremo diversamente abile (all'epoca l'ignoranza in materia era tantissima) fisicamente e mentalmente, che, alla fine, salva pure la vita alla bambina, che è quella che da adulta racconta. 




L'espressione di gentiluomo assegna a questo affascinante attore ruoli sempre di chi combatte le ingiustizie.
Interpreta Hernest Hemingway ne "Le nevi del Kilimangiaro" accanto ad Ava Gardner e Susan Hayward, con la quale recita anche in"Davide e Betsabea".



Per diventare il capitano Achub in "Moby Dick, la balena bianca", forse il suo unico ruolo da cattivo.
E anche lui si fa assorbire nel cinema western.
Uno di questi è il cult "Il grande paese", filmone di circa tre ore, accanto a Jean Simmons, Charlton Heston e Burl Ives. 



Oppure "Bravados"accanto a una giovane Joan Collins.



Quindi, interpreta il thriller "Il promontorio della paura", accanto a Robert Mitchum che interpreta il sadico criminale, uno stupratore uscito di galera e che inizia a tormentare il suo avvocato, con la moglie di questo (interpretata da Polly Bergen) e la figlia adolescente. Ne è seguito un remake  di Martin Scorsese, con Nick Nolte nel ruolo che è stato di Peck, ossia del padre della famiglia che viene brutalizzata da un cattivissimo Robert De Niro, come il suo omonimo Mitchum. Nella parte della moglie questa volta è la grande Jessica Lange e Juliette Lewis nella figlia.



È il burbero, ma dal cuore tenero, nel film "Le avventure del capitano Homeblomber, il temerario", accanto alla bella Virginia Mayo, ambientato nell'Inghilterra dei primi dell'800.



Per poi affiancare Angie Dickinson, Tony Curtis e Bobby Darin in "Capitan Newman".
Ed è accanto a Sophia Loren in "Arabesque".



Ritorna ai western, di cui uno è piuttosto commovente "Il solitario di Rio Grande", dove lui, già piuttosto maturo, interpreta un ex rapinatore, appena uscito di prigione, che vuole vendicarsi del suo complice che lo ha tradito per tenersi tutto il bottino rubato ad una banca.
Nel cammino, però, gli viene affidata una bambina di circa sei anni, figlia orfana di una sua ex amante, ex prostituta. Lascia a immaginazione dello spettatore se lui ne sia il padre.
E l'uomo si riscatta prendendosi a cuore la piccola, la quale gli assomiglia per il carattere tagliente e ribelle.



Gregory Peck lavora fino in tarda età, prendendo anche parte nel remake del thriller "Cape fear- Il promontorio della paura".
Si spegne a Los Angeles il 12 giugno del 2003, a 91 anni.


Viso da buono e di garbato fascino, Gregory Peck ha forse per questo ricoperto ruoli di idealisti, spesso avvocati, eroi o canaglie dal cuore tenero.
Gli è stato conferito il riconoscimento delle 12 star più grandi del cinema.
E io credo che sia davvero uno dei più mitici!








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