venerdì 29 maggio 2020

Glenn Ford

Glenn Ford




Espressione di eterno bambino da suscitare tenerezza alle volte, Glenn Ford è stato attore e patriota al tempo stesso.



Di origine canadese, nato il primo maggio 1916, nello Stato del Quebec, come Gwyllyn Samuel Newton Ford, naturalizzato statunitense, Glenn Ford interpreta spesso ruoli tormentati, nei film in bianco e nero, un po' sul genere dark story. Come in "Condannato" nella parte di un uomo che, a causa di una rissa, scoppiata a difesa di una ragazza, dove però ci scappa disgraziatamente il morto, viene messo in prigione e condannato a una pena ingiusta, essendo stato un caso di legittima difesa e morte accidentale. E in prigione subisce tutta una serie di soprusi da parte di un sadico secondino.
Accanto a lui, l'attrice Dorothy Malone nel ruolo della figlia del buon direttore della prigione che si prende a cuore il povero Glenn, offrendogli pure un posto di autista, tra i lavori utili che si danno in genere ai detenuti durante la condanna.




Si trova accanto a Bette Davis ne "L'anima e il volto", dove è conteso dall'attrice "sdoppiata" nelle due gemelle. Quella dolce e buona Kate e quella capricciosa e cinica Pat. Quindi, richiesto sempre dalla stessa Bette.



L'aria sofferta, ma da vittima del mondo che in qualche modo gli causa dei torti gli esce molto credibile, tanto che è perfetto per un'altra noir story: "Il cerchio si chiude" al fianco di un mostro sacro di questo genere di film, ossia Barry Sullivan e ad un'attrice poco conosciuta qui in Italia, ma che ricopre sempre bene le parti di intrigante, dark lady: la bionda Janis Carter.
Giovane ingegnere minerario, Mike Lambert, si ritrova in un piccolo paesello di provincia e conosce una certa Paula, affascinante e misteriosa cameriera di cafè. La donna sembra volersi interessare a lui per puro affetto e sincero amore a prima vista, ma in realtà ha altri scopi. Infatti, lei è l'amante di un direttore di banca (Barry Sullivan), tale Steve Price, con il quale progettava già da tempo di trovare un uomo più o meno della sua stessa corporatura, acquisire la sua fiducia e poi ucciderlo, facendolo credere lo stesso Steve, morto disgraziatamente in un incidente stradale, dove l'auto è esplosa cadendo in una scarpata. Questo perché il losco amante di Paula ha rubato dei soldi dalla banca dove lavora e deve fingersi morto, così da sparire con lei.
Peccato che Paula cambia progetto all'ultimo momento, specialmente dopo aver conosciuto il giovane e buon Mike, di cui finisce effettivamente per invaghirsi.


Ma arriviamo a ciò che lo ha consacrato assieme a Rita Hayworth:" Gilda", il noir che lo ha reso leggenda. E come lo fu per la sua fulva partner un ritorno col botto dopo la maternità, per il nostro tenero Glenn lo fu dopo una pausa dal cinema, in cui si dedicò al servizio del proprio Paese, arruolandosi volontario in marina durante la seconda guerra, partendo per la Corea.




Ed è così che si immedesima nei panni del tormentato Johnny Farrell, che si mette a disposizione del gangster Ballin (interpretato dal leggermente inquietante George Macready) per curare i suoi interessi e tra essi è inclusa la nuova  e irrequieta mogliettina Gilda, che Johnny riconosce come il suo vecchio amore che gli aveva spezzato il cuore.



Ma con Rita, con la quale pare ci sia stato del tenero, gira anche un altro noir, a colori stavolta "Trinidad". Lui va a trovare il fratello nella località del centro America chiamata appunto Trinidad, ma apprende dall'affascinante cognata, con cui non si erano mai conosciuti, che il congiunto è morto, parrebbe suicida. Ma... nessuno dei due si rassegna a questa ipotesi e scoprono che la vicenda è molto più losca di quello che i signorotti del luogo vogliono far credere. E sembra sia coinvolto un famoso possidente, amico di lei e del defunto marito.




Prima ancora avevano girato insieme "Gli amori di Carmen", quando poi Glenn Ford approda quasi definitivamente al cinema western. Un po' come accaduto ai suoi colleghi James Stewart, Alan Ladd e Kirk Douglas.
Ne recita tantissimi. Uno accanto ad Ernest Borgnine chiamato "Vento di terre lontane".
"La legge del più forte" al fianco di una vulcanica Shirley McLaine.
"L'americano", ambientato in Brasile, accanto a Abbe Lane, Frank Lovejoy e Cesar Romero (l'attore che darà il volto al primo Joker della storia, nella serie televisiva di Batman).
"Cimarron" un cult del genere, accanto all'austriaca Maria Shell e Anne Baxter.
Un altro dove lui è un severo e terribile cowboy che bistratta non poco un povero Jack Lemmon, in un ruolo piuttosto inedito che quasi arriva al drammatico, intitolato proprio "Cowboy".


Un'altra svolta è quando passa alle commedie romantiche. 
Una intitolata "Una fidanzata per papà". Nel ruolo di suo figlio un bimbetto dai capelli rossi che sarà destinato a marcare il marciapiede della Walk of fame come uno dei più grandi registi attuali, ma che è stato prima conosciuto come il timido amico di Fonzie, Ricky Cunningham di "Happy Days": Ron Howard.


Glenn Ford affianca Debbie Reynolds in "Cominciò con un bacio" e in "Gazebo".



Arriva novantenne, aggiudicandosi un record tra gli attori hollywoodiani più longevi, con quattro matrimoni alle spalle.


Ci lascia nel 2006, il 30 agosto, a Beverly Hills, dopo poco essere stato messo nel record degli artisti novantenni.



Attore che si è calato in tanti personaggi tormentati, con un passato da dimenticare, ma ha saputo essere comunque eclettico e un patriota del suo Paese. Anche da più anziano il suo volto da bimbo indifeso è rimasto indenne e Glenn Ford io lo ricorderò sempre così, come l'attore dal viso di perenne bambino.





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