domenica 22 aprile 2018

Doris Day

Doris Day



Delle stelle elencate finora, Doris Day è la prima ancora viva.
Eclettica, solare, lei è una delle mie preferite!



Di origine tedesca, ma nata a Cincinnati, in Ohio, il 3 aprile 1922, Doris Mary Anne Kappelhoff, diventa per noi tutti Doris Day per far carriera come cantante, dapprima e come attrice poi, permettendole di recitare in vari musical.
Proprio per il suo brio e la sua frizzante versatilità viene utilizzata sia per i ruoli drammatici che per quelli da comedy, in cui sa mettere in risalto la sua verve comica con espressioni totalmente esilaranti.



Cito per esempio alcune pellicole da attrice drammatica e di suspence: "Julie- Salva la tua vita" accanto a quel bel pezzo d'uomo di Louis Jourdain e Barry Sullivan, uno degli antenati dei film in cui moglie deve scappare dal marito, scoperto come psicolabile e iper geloso.
Oppure "Il merletto di mezzanotte" altro thriller con accanto Rex Harrison, John Gavin e Myrna Loy. Film parecchio gustoso di lei, donna ricca, americana, felicemente sposata con un inglese (Rex Harrison), nella Londra degli anni cinquanta, che riceve improvvisamente, in continuazione minacce di morte al telefono da una voce in farsetto. E deve essere creduta da chi la circonda, perché inizia poi ad essere presa per visionaria. Anche qui, finale a sorpresa.
Alla fine, trova posto tra le bionde di Hitchcock, accanto a James Stewart in "L'uomo che sapeva troppo", dove lei canta la famosa:"Che sarà, sarà...". È un film che il mitico maestro del brivido ha girato due volte: la prima in bianco e nero con Peter Lorre e poi questo remake.


Come spiegavo prima, però, l'abilità di Doris nella settima arte non sta solo nei ruoli drammatici. La sua verve brillante e vulcanica le permette di accedere a ruoli in commedie, come nel bianco e nero:"10 in amore" accanto a un già maturo Clark Gable e a Gig Young.


Arriva per lei, quindi, l'incontro con il suo partner ideale: Rock Hudson, con cui si perpetua una bella amicizia. Il primo  film appunto è "Il letto racconta", seguito da "Amore ritorna" e "Non mandarmi fiori", con l'importante partecipazione del comico Tony Randall.
Ritrova Gig Young in "Il visone sulla pelle", in cui affianca un altro pezzo d'uomo come Cary Grant. E qui citiamo un buffo cammeo di John Austin (rammentate Gomez Addams, vero? Ma quello originale!)
Interpreta poi il remake di " La mia moglie preferita" nella parte che era stata all'epoca di Irene Dunn, ossia della moglie naufraga e rediviva e suo partner c'è James Garner nella parte che fu di Cary Grant.
Per recitare ancora accanto a Garner in "Quel certo non so che".


Stanca, però, dei ruoli un po' sdolcinati da "moglie d'America", si candida per il ruolo da protagonista nel western: "La donna del West", dove interpreta una madre, uscita di prigione per aver ucciso il marito per legittima difesa, dato che lui era un uomo violento, che per riscattarsi agli occhi del figlio, in affido al nonno, decide di mettere su un gregge di pecore e svolgere un lavoro da uomini: l'allevatrice di bestiame. Avrà molti bastoni tra le ruote dai cowboy del luogo, che vedono le sue pecore un minaccioso impiccio per le loro mandrie di mucche.
Interpreta altri western, tra cui la parte di Calamity Jane e anche un secondo film con James Stewart, però in una commedia.


Si ritira dalle scene con la sua solita classe, quando è lei che decide di andare in pensione.


A tutt'oggi vive, plurinovantenne, in un ranch in California e si batte per i diritti degli animali.
Già solo per questo merita un posto tra le stelle, ma per me è già mitica per essere sempre la vulcanica Doris!

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