domenica 25 marzo 2018

Susan Hayward

Susan Hayward


Una delle rosse del cinema. La sua chioma fulva fu celebre come quella di Rita Hayworth e di Maureen O'Hara. E come sarà quella di Julia Roberts.


Splendida attrice dalla bellezza raffinata ed elegante, Susan Hayward è una delle preferite della mia mamma.
Di origini svedesi, nasce come Edythe Marrenner a New York il 30 giugno del 1917. Fin da piccola è odiata dalla madre.
Viene subito notata come modella e poi  il regista George Cukor le dà la possibilità di partecipare al provino per interpretare proprio un'eroina dalle origini irlandesi, con quella bella chioma fulva: Rossella O'Hara nel film che prese poi la regia di Victor Fleming: "Via col vento".
Tuttavia, le viene preferita un'attrice inglese, Vivien Leigh. 
Non è questo, però, a fermare Susan, che ha la sua occasione nella parte della cugina e migliore amica di Paulette Goddard (una delle mogli di Charlie Chaplin) sempre in in film in costume: "Vento selvaggio". Nella pellicola figura anche una futura leggenda dei western, un giovane John Wayne e un altro che sarà un giorno il pericoloso marito di Grace Kelly ne "Il delitto perfetto", cioè un aitante Ray Milland.
Susan non ha una grande parte, anche perché muore dopo quasi tre quarti d'ora di film, ma ha una stoffa rara della parte drammatica e tragica, restando sempre elegante e non rovinando nel patetico.


Questa ragazza è destinata a fare cose grandi e, malgrado la sua vita sentimentale sia assai difficile e sfortunata, la sua carriera decolla.
Ha il ruolo principale nel film "Davide e Betsabea" con Gregory Peck.


Interpreta quella che divenne il grande amore di Ernest Hemingway, accanto sempre a Gregory Peck in questo ruolo ne "Le nevi del Kilimanjaro" dove appare anche una giovane Ava Gardner.
Un bellissimo ruolo e' anche quello a fianco di Robert Mitchum in "Tempeste sul Congo", dove interpreta una dottoressa che salva la vita al figlio di un capo tribù.




Si distingue anche con un personaggio cattivo, quando interpreta il ruolo di Messalina ne "I gladiatori", accanto a Victor Mature. Film in cui appare anche Richard Egan in una parte negativa.



Riveste nuovamente un ruolo romantico e di eroina forte e quasi epica in "Carovana verso sud" accanto a un bellissimo Tyron Power e di nuovo Richard Egan ad interpretare il cattivo.



Arriviamo ad uno dei strappalacrime passato alla storia accanto ad un altro bello: John Gavin ne "Il sentiero degli amanti". Storia d'amore tra lei, una giovane stilista, e un uomo sposato ad una donna egoista ed aggressiva che porterà se stessa e lui alla morte in un incidente pur di non cederlo ad un'altra.


Susan muore, purtroppo, ancora giovane per un tumore al cervello, il 14 marzo del 1975, ad appena 57 anni.


Premio Oscar, vincitrice di Golden Globe e David di Donatello, Susan Hayward rimane una delle attrici drammatiche più grandi e una delle donne più belle ed eleganti che Hollywood vanta.
















venerdì 23 marzo 2018

Bobby Darin

Bobby Darin


Walden Robert Cassotto nasce da una famiglia di origini italiane nel Bronx, a New York il 14 maggio del 1936.
Fin da bambino gli diagnosticano una malattia congenita cardiaca e gli prevedono una vita breve, addirittura che non sarebbe cresciuto.
Ma Robert ama la musica ed è forse questa forza motrice che lo sprona a vivere e gli dà la forza di volontà giusta per farsi conoscere come cantante. Solo che adotta un nome d'arte. Robert si restringe a Bobby e trova il giusto cognome inglese da un'insegna...cinese. Dalla parola Mandarin, infatti, mezza bruciata riesce a leggere Darin. Da lì Bobby Darin.


La sua fama di cantante si miete con successi swing, jazz e poi anche pop, con pezzi famosi come "Dreamlover" e "Beyond the sea" . Proprio da questa canzone Kevin Spacey gli ha dedicato un film con il medesimo titolo, dirigendolo e interpretandolo proprio nel ruolo di Bobby. 
Parla così del suo primo incontro con Sandra Dee sul set di "Torna a settembre", che lo vede esordire come attore e dove cura la colonna sonora, cantando anche la vivace "Multiplication".


Sposa, quindi, Sandra e Kevin Spacey addirittura descrive la loro prima notte di nozze come qualcosa di poetico. Lei che si chiude nel ripostiglio, sopraffatta dai traumi degli abusi subiti. Dunque, lui prende una spada, che aveva appesa al muro e la rassicura raccontandole di quando sir Lancillotto aveva accompagnato la futura regina Ginevra a conoscere re Artù. Trovandosi a dover dormire insieme nel bosco, il cavaliere aveva posto la spada in mezzo a loro, cosicché lei si sarebbe sentita al sicuro. 
Bobby, nel film di Spacey, fa la stessa cosa con Sandra, dando a lei piena libertà di rimuoverla quando si sarebbe sentita tranquilla.


Bobby si distingue per ruoli anche seri, in western come "Sparatorie a Abilene" e un ruolo drammatico accanto a Gregory Peck, Tony Curtis e Angie Dickinson in "Capitan Newman", dove interpreta un soldato traumatizzato dalle brutture della guerra.



La sua vita viene sconvolta dalla scoperta che quella credeva essere sua madre in realtà è sua nonna. Di conseguenza, scopre che la sua sorella maggiore è la sua vera madre. Quasi come uno di quei film che facevano commuovere a quei tempi.
Quindi, il matrimonio con Sandra Dee volge al termine, ma, nonostante lui si risposerà, lei rimane sempre sua amica.


Si attiva per i diritti dei comici di colore discriminati per la pelle e a favore della campagna per Robert Kennedy. Quando questo verrà assassinato, Bobby Darin ne sarà profondamente segnato, tanto da ritirarsi e chiudersi in una sorta di crisi mistica, vivendo separato dal mondo.



La sua salute va peggiorando, il cuore che lo fa vivere con una spada di Damocle sulla testa dacché è nato lo porta ad una lenta setticemia.
Morirà nel 1973, a soli 37 anni. Al suo capezzale il suo primo amore e la sua cara amica Sandra Dee.
Nel film di Kevin Spacey è commovente. 


Sono contenta che sia stato reso omaggio a questo artista che spesso viene dimenticato. O poco conosciuto, forse perché morto così giovane, ma che merita un posto tra le mie stelle per la sua completezza e quell'espressione scanzonata e di adorabile canaglia che sarà sempre "Oltre il mare". Su in Cielo!

giovedì 22 marzo 2018

Sandra Dee

Sandra Dee


"Look at me, I'm Sandra Dee" ("Guardatemi, sono Sandra Dee") è come Stockard Channing nei panni di Rizzo, in "Grease" prende in giro Olivia Newton - John in quelli di Sandy, per darle della verginella frigida. Ed è una canzone che ci viene spontaneo canticchiare quando pensiamo a questa fantastica attrice degli anni '50-'60. Ma non certo con l'intenzione di Rizzo.
Bionda, occhi neri e viso da bambola di porcellana, Sandra Dee resta uno dei miei miti, come Romy Schneider, una sorta di amica d'infanzia.

Alexandra Cymboliak Zuck, in arte Sandra Dee, nasce nel New Jersey il 23 aprile del 1942, da una famiglia di origini ucraine.
I suoi divorziano quando lei era piccola e la madre si risposa con un uomo che vedeva nelle due le "sue sposine". Infatti abusa della giovanissima Alexandra per diverso tempo, con la moglie nella stessa stanza e senza che questa muova un dito per impedirlo.
A pensare a ciò viene da piangere per l'atrocità. Malgrado tutto, Sandra Dee fece di sua madre in pratica la sua manager.


Inizia come modella, per poi approdare a Hollywood con un ruolo in "Come sposare una figlia" accanto a Rex Harrison e Kay Kendall. Subito dopo, un film cult che la iconizza: "Scandalo al sole" al fianco del bellissimo Troy Donahue e di tre star affermate come Richard Egan, Dorothy McGuire e Arthur Kennedy. Con la magnifica colonna sonora di Max Steiner (compositore dei temi musicali di quasi tutti i film dell'epoca, tra cui pure quelli di Sissi).



Interpreta poi piccoli ruoli, tipo "Ritratto in nero" thriller accanto a Anthony Quinn e Lana Turner, con la quale lavora anche nel tragico "Lo specchio della vita".


L'incontro con l'uomo della sua vita accade però sul set di "Torna a settembre": il cantante swing Bobby Darin, che si cimenta come attore per la prima volta. All'inizio non è propriamente amore per lei, che lo vede come un po' uno scapestrato. Poi, però, vuoi la location in Italia, sul lago Maggiore, dove il film è ambientato, vuoi che lui ce la mette davvero tutta per conquistare la bella Sandra, dedicandole anche la famosa canzone " Beyond the sea", lei se ne innamora perdutamente. Lo sposa, infatti, a dispetto di sua madre che la vorrebbe vedere invece con Rock Hudson, suo partner pure nel film con Gina Lollobrigida.


La coppia ha un figlio, Dodd e lei fa altri due film "Dimmi la verità" accanto a John Gavin (già conosciuto sul set de "Lo specchio della vita" e che ritroverà in "Giulietta e Romanoff" di Peter Ustinov) e "Il sole nella stanza" accanto a Peter Fonda, figlio del grande Henry. In entrambi c'è anche Beaulah Bondi e fa parte della saga di "Tammy". Il primo capitolo era stato interpretato da Debbie Reynolds.


Recita accanto a suo marito in "Quello strano sentimento" con anche un divertentissimo Donald O'Connor (per chi non lo sapesse è l'amico di Francis, il mulo parlante) e "Una sposa per due" accanto a Micheline Presle, attrice francese accreditata. Malgrado io le reputi due commedie molto gradevoli, ai tempi ebbero poco successo.


Recita poi accanto al grande Maurice Chevalier in "Vorrei non essere ricca", commedia brillante basata sugli equivoci, come di moda a quei tempi. Cynthia Dulaine, ricca ereditiera, per accontentare il nonno che crede sul letto di morte (ma che in realtà è sano come un pesce, ma vuole assodare di lasciare l'adorata nipote nelle mani di un buon marito) crea una situazione esilarante tra il suo vero fidanzato e un chimico industriale.


Fin quando il suo matrimonio con Bobby Darin non fallisce. Lui è sempre impegnato con spettacoli e lei si rifugia sempre più negli antidepressivi.
Malgrado ciò, tra loro rimane un rapporto d'affetto e amicizia, tant'è che Sandra gli resterà accanto come amica fino alla morte che coglierà Bobby non ancora quarantenne per setticemia, essendo lui malato da sempre di cuore.
Lei non si sposerà mai più e credo che Bobby Darin sia davvero stato l'amore della sua vita, colui che l'ha guarita dai suoi traumi giovanili.


Col passare degli anni, la bellissima Sandra viene un po' soppiantata dalle maggiorate stile Marilyn Monroe o Jane Mansfield.
Lei comparirà sempre meno, anche perché vuole che il pubblico la ricordi come la giovane Molly di "Scandalo al sole" o  la tanto vulcanica quanto ingenua "Tammy", che nella versione italiana e' tradotta col nome de "La sonnambula" di Donizetti: Amina.
Il mitico Paolo Limiti riuscirà ad intervistarla qui in Italia, facendola rincontrare con Gina Lollobrigida, nel ricordare "Torna a settembre" e rendere omaggio ai due protagonisti maschili ormai scomparsi da molti anni: Rock Hudson e Bobby Darin.
Gli occhi di Sandra si illuminano quando parla del suo ex marito e fa pensare quanto il ricordo la emozioni ancora. Ed è una bellissima signora come la conosciamo, mi ero commossa ad assistere a questo evento.
È l'ultima volta che la vedremo.



Si spegnerà per un blocco renale a 62 anni nel 2005 ed è il figlio Dodd a darne il triste annuncio.
Io ricordo di aver pianto di rammarico perché si spegneva un altro pezzo della mia infanzia.
"Guardatemi, sono Sandra Dee"... Grazie, ne sono molto onorata!


venerdì 16 marzo 2018

James Stewart

James Stewart

Espressione da bravo ragazzo e uomo tranquillo, bruno, occhi tra il verde e l'azzurro, alto 1,91, James Stewart, come Cary Grant, rimane uno degli attori più eleganti, raffinati, con quello charme accattivante nella storia di Hollywood.


Di origini irlandesi, ma nato nello stato americano dell'Indiana, James Stewart dimostra di avere altre affinità con Cary Grant per la sua capacità di saltare da parti brillanti e comiche a quelle drammatiche e di suspence. Non per nulla qui in Italia avevano lo stesso doppiatore, il grande Gualtiero De Angelis e che erano entrambi i purosangue della scuderia di Hitchcock.


Beh, lui, a parer mio, era molto affascinante e da giovanissimo compare in una commedia buffa accanto a Ginger Rogers, Charles Coburn e Beulah Bondi, intitolata "Una signora vivace". La storia di un professore di botanica, che andando a New York da una città di provincia per far rinsavire il cugino che si è innamorato di una ballerina e cantante (Ginger Rogers), finisce lui per perdere la testa per la stessa, sposandola dopo neanche una settimana che la conosce. E da qui tutta una serie di equivoci a non finire per presentare la mogliettina alla propria famiglia, con l'austero padre, rettore dell'università dove lui insegna, che già partiva prevenuta verso una donna col mestiere di showgirl.


Subito dopo gira un film accanto a Carol Lombard e nuovamente Charles Coburn, che inizia come una commedia, ma acquisisce man mano le caratteristiche del dramma. S'intitola "Ritorna l'amore" ed è la storia di loro due, neo sposini, che si scontrano subito con i problemi del matrimonio. Specialmente lei trova sempre terreno arido con i rapporti dell'invadente suocera, che manda in crisi la loro unione. Fino a ché, quando nasce il loro primo figioletto, questi si ammala gravemente ed è una tragica rincorsa per cercare di far pervenire, con un piccolo aeroplano, le giuste cure da un altro Stato, nel bel mezzo delle feste natalizie e nel bel mezzo di una tormenta di neve.


Diventa uno degli attori anche molto amati da Frank Capra, perché gira per lui "Mr. Smith va a Washington", accanto a Claude Rains e Jean Arthur, commedia un po' amara sulle manipolazioni nella politica. E, poi, per un classico del Natale, accanto a Donna Reed: "La vita è meravigliosa", che ha ispirato "The family man" con Nicolas Cage e Tea Leoni.


Qui ritrova Beulah Bondi nella parte di sua madre e recita anche accanto a Lionel Barrymore nel ruolo del suo antagonista, il terribile e cinico signor Potter; e il tenerissimo Henry Travers, che interpreta il dolce Clarence, il suo angelo custode in addestramento, che deve guadagnarsi le ali.



Susseguono altre pellicole, tipo "Scandalo a Filadelfia", dove incontra il suo "affine" Cary Grant e Katherine Hepburn e dove vince un Oscar; poi il fantasioso "Harvey". In questo film dimostra la sua ulteriore poliedricità nel ruolo del "visionario" Elwood Dowd, che è convinto di vedere il coniglio gigante Harvey, che altri non è che un folletto irlandese.
Inoltre è doppiato in questo lavoro dal grande Gino Cervi.


Quando avviene il primo incontro col grande "Hitch", nel giallo "Nodo alla gola". Thriller strutturato un po' come un'opera teatrale, dato che si svolge prevalentemente in una stanza, come anche sarà "Il delitto perfetto".
Quindi, il grande Jimmy sa cavarsela pure coi film gialli. E se provassimo con un western?


Questo esperimento è intrapreso dal regista di "Winchester 73", Anthony Mann, che lo affianca a Shelley Winters e un giovanissimo Rock Hudson, che compare nel ruolo di un capo indiano. Mann, soddisfatto della prova Stewart riuscita, lo ingaggerà poi per altri film di questo genere, come "Lo sperone nudo", accanto a Janet Leigh e Robert Ryan.
Siamo, dunque a quota tre registi a contendersi il mitico James.


Quando ci sarà la pausa della grande guerra, lui si arruola nell'esercito e riesce anche a distinguersi come soldato. Si guadagna infatti medaglie al valore e una carica di alto ufficiale col titolo di colonnello nell'aeronautica. 




Torna a Hollywood e lavora nella commedia "Jackpot-La fortuna si diverte", accanto a Barbara Hale e nel ruolo di sua figlia la allora piccola Nataly Wood. Famiglia americana sullo stile anni'50, vince a un quiz radiofonico grazie ad una risposta che lui dà e si ritrova surclassata di premi. Peccato che ciò comporta una serie di guai a non finire e alla fine perdono tutto ciò che avevano vinto, ma scoprono che è meglio la solita routine quotidiana e la loro normalità.
Interpreta il malinconico clown Buttons ne "Il più grande spettacolo del mondo" accanto a Charlton Heston, per la regia di Cecil B. De Mille.

Con Hitchcock lavora ancora a "L'uomo che sapeva troppo" accanto a Doris Day, "La finestra sul cortile" accanto a Grace Kelly e Raymond Burr. Infine, "La donna che visse due volte" con Kim Novak. 
Questo film, però, segna fine alla collaborazione tra i due e James Stewart torna ai western, oltre che con "Lo sperone nudo" come citato, anche con "Shenandoah - La valle dell'onore" e altri diretti da John Ford.

Ritrova Kim Novak nella commedia fantasy "Una strega in Paradiso", dove compare anche Jack Lemmon e poi gira altre commedie, tra cui "Mr Hobbs va in vacanza" con Maureen O'Hara.
Uno dei suoi ultimi ruoli è "Il volo della fenice", dove può dar voce al suo talento di pilota.
Nel 1985 riceve l'Oscar onorario, ma aveva avuto diversi Golden Globe e nomination.
Si spegne alla veneranda età di 89 anni, nel 1997, ma credo che attori così pieni di ecletticità siano pietre miliari nella storia del cinema.


Rimane sempre l'altruista George Bailey de "La vita meravigliosa" o il "guardone" L.B Jefferies, che s'improvvisa detective ne "La finestra sul cortile" ... non importa ... James Stewart è stato, è e sarà sempre uno dei migliori attori che Hollywood può vantare e da cui oggi si può molto imparare.

sabato 3 marzo 2018

Ingrid Bergman

Ingrid Bergman


Padre svedese e madre tedesca, Ingrid Bergman nasce a Stoccolma il 29 agosto del 1915. Rimane orfana di mamma a 2 anni e di papà a 8 e viene cresciuta prima dalla zia e poi, alla scomparsa di questa, dallo zio paterno.
Viene notata fin da giovanissima come interprete per il cinema svedese.


Bellissima e alta, sguardo drammatico, una volta approdata in America, viene notata come ruolo da co-protagonista di Leslie Howard nel melodramma "Intermezzo". La storia di una giovane pianista che deve rinunciare all'amore della sua vita, un famoso violinista, perché è un uomo sposato e padre della bambina a cui lei dà lezioni di piano.




Il vero esordio, però, lo fa con il bellissimo e praticamente passato alla storia dei film cult "Casablanca", dove è stata resa celeberrima la frase:- Suonala ancora, Sam!-, che ha ispirato altre battute in parodie e commedie. In questa pellicola è affiancata da un trio di uomini eccezionali: Humphrey Bogart, Paul Henreid e Claude Rains. Senza contare la preziosa partecipazione di due attori non abbastanza valorizzati: Peter Lorre e Conrad Veidt (Il partner più volte nei film di Joan Crawford).

Io adoro quel pathos, quel sentimento che lei mette nelle sue interpretazioni da immedesimarsi nei suoi personaggi. E Stan Laurel doveva probabilmente pensarla come me, dato che l'ha apprezzata molto in "Giovanna d'Arco".


La "fidanzata d'America", nazione già abituata ai talenti svedesi, dopo Greta Garbo, Ingrid Bergman è molto amata dal pubblico per la sua eleganza e l'aria della ragazza della porta accanto, sposando poi il medico svedese Lindstrom, dal quale ha avuto la figlia Pia.
Si aggiudica una nomination all'Oscar nell'interpretazione del lungometraggio "Per chi suona la campana" accanto a Gary Cooper, tratto dal romanzo di Ernest Hemingway. Ma non vince.
Riesce ad aggiudicarselo per "Angoscia", accanto a Charles Boyer e Jospeh Cotten. E' un thriller psicologico, dove compare pure una giovanissima Angela Lansbury, che parla di una giovane, cresciuta in Italia, dopo aver assistito all'omicidio dell'amata zia a Londra, ai primi del '900, che sposa un pianista (l'avvenente Charles Boyer). Tornando a vivere in quella casa londinese, presto si accorge che il caro marito è freddo e autoritario, che cerca in tutti i modi di farla impazzire. In suo aiuto accorre un giovane detective di Scotland Yard (il bellissimo Joseph Cotten). Lascio il finale da scoprire, nel caso qualcuno volesse vedere questo avvincente e bel film.
Oscar meritato e sarà il primo di tre. Ma procediamo con ordine.



Anche Ingrid viene "catturata" nel mondo delle bionde di Hitchcock, girando diretta da lui "Io ti salverò" con Gregory Peck e uno dei miei preferiti "Notorious-L'amante perduta", accanto a Cary Grant e Claude Rains. Cerca, così, di distaccarsi dal ruolo della ragazza per bene che l'è stata cucita addosso, interpretando la donna un po' dissoluta, figlia di una spia nazista, finita in carcere; lei viene arruolata dai servizi segreti americani per incastrare il capo del covo tedesco in Brasile.

L'America non le perdonerà, quando lei lascia il marito per mettersi con il regista italiano Roberto Rossellini, dal quale ha avuto tre figli, fra cui la famosa Isabella.
Si conoscono sul set "Stromboli", proponendosi lei stessa come protagonista, avendo ammirato molto i lavori del regista come "Roma città aperta" e "Paisà".
E nemmeno Anna Magnani glielo perdonerà mai, compagna all'epoca del grande Rossellini.


Il secondo Oscar le viene assegnato per "Anastasia", accanto all'attore russo naturalizzato statunitense Yul Brynner.


L'America la riabilita quando il matrimonio con Rossellini naufragherà.
L'ultimo Oscar le viene assegnato come attrice non protagonista per "Assassinio sull'"Orient Express", tratto dal giallo di Agatha Christie, accanto ad una serie di nomi illustri: Lauren Bacall, Sean Connery, Olivia Hussey, Michael York, Richard Withmark e Anthony Perkins.
In età matura, stanca del jet set americano, torna a lavorare per il cinema europeo, che l'aveva lanciata da giovanissima, diretta dal regista svedese Ingmar Bergman, col quale non aveva nessun tipo di parentela, malgrado l'omonimia del cognome.
Ci lascia alla prematura età di 67 anni, proprio il giorno del suo compleanno il 29 agosto del 1982 per un brutto male.


La sua arte, però, come tutte quelle dei personaggi di cui sto facendo questa sfilata di nomi eccezionali, rimarrà immortale, con quelle sue espressioni cariche di sentimento e fresche, con quei sorrisi da sognatrice romantica da renderla unica e inimitabile.