martedì 30 gennaio 2018

Anne Baxter

Anne Baxter


Nata il 7 maggio 1923 da una famiglia ricca, a Michigan City, con un nonno che era un nome nell'architettura americana dell'epoca, Anne Baxter apprende la passione per la recitazione nell'assistere ad un'opera teatrale, con protagonista la grande interprete Helen Hayes.


Un altro mostro sacro per me. Anne è un' attrice che apprezzo tantissimo per la sua versatilità: ruoli da cattiva come la perfida Eva Harrington in "Eva contro Eva' (che le valse una nomination) accanto a Bette Davis, Celeste Holm e George Sanders; o la cattivissima regina egizia Nefertari nel kolossal "I 10 comandamenti", affiancando Charlton Heston e Yul Brynner. Ma si distingue anche in tanti ruoli da buona come in "Casa da gioco" accanto a quel fusto di Rock Hudson, Julie Adams e una giovanissima Nathaly Wood o in "Io confesso" di Hitchcock, con Montgomery Clift; perfino un po' da comica nel rocambolesco western "La figlia dello sceriffo" o in un cammeo accanto a Jerry Lewis dove interpreta se stessa!
Premio Oscar per ruolo da non protagonista accanto al bellissimo Tyron Power e all'attrice Gene Tierney in "Il filo del rasoio".

Ritroverà il bel Tyron in "Agguato sul fondo" dove lei è contesa da lui, tenente di un sottomarino, durante la guerra, e il suo capitano, interpretato dall'affascinante attore Dana Andrews.
Insomma, lei è un po' Claude Rains al femminile: o molto, molto buona, o molto, molto cattiva. 

Muore abbastanza giovane, 62 anni, per un aneurisma cerebrale, assistita dalle tre figlie. Rimane, però, splendente, enigmatica e caratterizzata dal suo inconfondibile sorriso, che per quanto possa essere Nefertari o Tessie di "Casa da gioco" ... fa restare il suo ricordo nell'eco dei grandi talenti.


mercoledì 24 gennaio 2018

Peter Ustinov

Peter Ustinov



Peter Ustinov. Attore inglese di origini russe: riesce a farti ridere anche quando fa ruoli da serio come in" Lord Brummel" accanto a Stewart Granger e Liz Taylor o da cattivo, come quando veste i panni del matto Nerone in" Quo vadis? ". E si può sbizzarrire al massimo della comicità esplosiva e anche tenera quando fa il capitano famigerato Edward Teach, alias Blackbeard, per l' appunto ne" Il fantasma del pirata Barbanera" di Walt Disney con Dean Jones e Suzanne Pleshette. Indimenticabile Poirot di Agatha Christie. La sua aria buona e dolce da bambinone ti conquista e te lo fa consacrare tra i mitici! Mio padre mi ha sempre detto che Ustinov ha perorato molto le cause a favore dei bambini proprio come Stan e Ollie! 


Vincitore di un premio Oscar come attore non protagonista per ben due volte e insignito all'ordine dell'impero britannico, Peter Ustinov si è contraddistinto anche come regista e produttore. Ha diretto Sophia Loren e Paul Newman in "Lady L", film con una comicità piuttosto bizzarra. E Sandra Dee e John Gavin in "Giulietta e Romanoff", versione moderna della tragedia di Shakespeare, ma in chiave di commedia.

Ha partecipato anche, nella sua veste di attore, ad un film tratto da un libro di Rosamunde Pilcher "Solstizio d'inverno"; per regalarci, molto anziano e quasi irriconoscibile, un cammeo nell'italiano lavoro "C'era un castello con 40 cani" accanto all'allora piccolo Totò Cascio.


Ci lascia a 82 anni, nel 2004, dopo aver dedicato gli ultimi anni della sua vita quasi esclusivamente all'UNICEF di cui era ambasciatore e per me rimane uno dei più grandi in tutti i sensi: come artista e come uomo.



Mi resterà sempre nel cuore con quel suo fare buffo nel ruolo di Barbanera, quando piagnucola agli aspri rimproveri di Dean Jones che lo accusa di essere un fantasma fasullo, per aver fatto credere per secoli alla gente nell'esistenza di un tesoro, che invece lui aveva già sperperato da vivo:- Annaspano nel fango, quei poveretti!-; con le sue lacrimucce che anche quando interpreta Nerone le inserisce nel conta-lacrime.



lunedì 15 gennaio 2018

Romy Schneider

Romy Schneider 


Io vidi la prima volta Romy Schneider in tv, quando avevo circa 5 anni ed ero in braccio a mio padre, sulla poltrona. E questa meravigliosa attrice austriaca era in un film assai tragico accanto ad un giovane Alain Delon, ne "L'amante pura". Mi rimase impresso il volto pressoché perfetto di questa ragazza che si getta dal balcone nell'apprendere la morte in duello del suo grande amore. Forse anche proprio per quella storia tanto drammatica. Quindi, sono affezionata a questa bravissima interprete come ad un'amica d'infanzia. E una volta l'ho proprio sognata così: come un'amica con cui si spettegolava del più del meno.


Nata all'anagrafe come Rosemarie Magdalena Albach-Retty, a Vienna, da madre tedesca e padre austriaco, entrambi attori, diventa Romy Schneider, prendendo il cognome della madre, Magda Schneider, che sarà quella che farà di tutto per vederla attrice.


E il primo ruolo importante, proprio accanto a sua mamma, è quello de "La giovane regina Vittoria", ma il successo arriva con la saga di "Sissi". Anche qui compare la figura di sua madre nel ruolo della mamma della sovrana d'Austria e Ungheria, la duchessa Ludovica di Baviera. Accanto a Karlheinz Böhm, con cui recita anche in un film che purtroppo in Italia non è uscito: "Kitty und die große Welt", che significherebbe "Kitty e un grande mondo" .


Il ruolo, tuttavia, di Sissi la perseguita anche nel film "Sissi, la favorita dello zar", anche se la storia non ha nessun riferimento con la consorte di Francesco Giuseppe d'Asburgo. Lei non ne può più, tant'è che, quando le proporranno di interpretare un quarto film sull'imperatrice Elisabetta d'Austria, rifiuterà categoricamente.



Il ruolo di principessa, però, le calza a pennello e interpreta "Katia, regina senza corona" accanto all'attore tedesco Kurt Jurgens. E' una pellicola basata su una storia vera, per quanto riguarda i moti in Russia, con la romantica storia d'amore di una principessa dal carattere coraggioso, Katia, e lo zar, con epilogo tragico.


Arriviamo al film "L'amante pura", dove conosce l'attore francese Alain Delon. E scocca la scintilla tra loro due. Romy racconterà che si sentiva impacciata all'epoca, perché lui non spiccicava una parola di tedesco e lei non una parola di francese. 
Amore che durerà diverso tempo, benché malvisto dalla madre Magda; gireranno insieme diversi film e per Romy sarà l'amore della sua vita. Soffrirà molto quando Alain la lascerà tramite una lettera. E sarà la prima tragedia della sua vita.


Diventerà l'attrice preferita di Luchino Visconti, recitando in diverse pellicole italiane e francesi, prendendo la cittadinanza in Francia.
Girerà una commedia brillante, a Hollywood, molto gradevole, intitolata "Scusa, me lo presti tuo marito?" accanto a Jack Lemmon e Dorothy Provine.
Avendo un rapporto d'amore e odio con la madre, piuttosto autoritaria, Romy si riavvicinerà molto al padre, che era caduto un po' in disgrazia. Lo perderà, purtroppo però, poco tempo dopo.
Seconda tragedia, ma per la sfortunata Romy non sarà l'ultima. Avrà tre mariti, di cui uno rimarrà drammaticamente vedova e poi la catastrofe più grossa della sua vita: la perdita del figlio David, morto infilzato in un cancello per disgrazia.


Malgrado avesse anche un'altra figlia, Sarah, l'attrice non si riprenderà mai da questo orrendo lutto e si consumerà a poco a poco nella depressione, apparendo in qualche film, pure in "Ludwig", dove riacquisirà per poco i panni dell'imperatrice Sissi, in età già matura.
Verrà trovata morta nella sua casa, all'età di 43 anni e molte scuole di pensiero si formulano: suicidio, in seguito alla scoperta di un tumore o semplicemente il suo cuore smise di battere, perché stanco di soffrire. 
Nonostante la sua breve vita, Romy Schneider rimane un'icona del cinema europeo. Chiamata spesso la "Marilyn Monroe d'Europa", antidiva per eccellenza, ci ha lasciato sognare con i bei vestiti del 1800. E per me rimarrà sempre la mia cara amica d'infanzia!