martedì 10 settembre 2019

Alberto Sordi

Alberto Sordi



"Lo so, Stanlio, lo so... non è colpa tua se sei così stupìdo!" con questa frase da "I diavoli volanti" e la voce possente, una delle tante dei film di Stanlio e Ollio, con cui un giovane attore disse di essere grato a Oliver Hardy. Questo attore è Alberto Sordi.



Nato a Roma il 15 giugno 1920 (i Gemelli sono molto richiesti nell'arte, a quanto sembra), Alberto Sordi inizia proprio la sua gavetta come doppiatore.
C'era un concorso per dare voce al grande comico statunitense Oliver Hardy e lui si presenta. Subito gli dà quel tono importante, imponente, un po' studiando il carattere del personaggio che crede sempre di sapere far tutto e il fisico di Ollio. Il film è " Fra Diavolo" e...piace. In coppia con lui sarà sempre a doppiare Stanlio Mauro Zambuto. Aggiungo che rimarranno i miei preferiti dei loro doppiatori, con Carlo Croccolo, pure grande voce di Ollie e Franco Latini per Stanley.
A tale proposito, Alberto Sordi ha raccontato un episodio davvero buffo. Si trovava in coda, a teatro, a Parigi. Ad un certo punto, spazientito, si mise a parlare come Ollio e tutti si misero a ridere. Così, intese che a Babe, in Francia, conferivano lo stesso tono possente di voce.




Giovanissimo si trova in mezzo a giganti come Gino Cervi, Carlo Campanini e Luigi Pavese in " Le miserie di monsiur Travet", col ruolo dello spassosissimo Camillo Barbarotti, arrivista e ambizioso combinaguai, che tutte le volte si presenta alla James Bond:- Barbarotti, Camillo Barbarotti!- con inchino reverenziale con saltello.



Scapolo impenitente, credo che Albertone fosse un tutt'uno con il suo lavoro.
Per questo riusciva bene con qualsiasi ruolo. Ne "Il vedovo", accanto ad una grande Franca Valeri, interpreta un uomo senza arte né parte, che si appoggia molto alla tanto ricca quanto insopportabile moglie. Quando l'illusione di essere rimasto vedovo viene smentita poco tempo dopo, fa sul serio progetti...per diventarlo davvero.  Con, però, un amaro finale a sorpresa sul chi la fa, l'aspetti. Esilarante il "vezzeggiativo":- Cretinetti!- con cui Elvira (Franca Valeri) chiama il suo Alberto (Alberto Sordi). Ne hanno fatto un remake con Fabio De Luigi e Luciana Littizzetto, col titolo "Aspirante vedovo".


Oppure ne "Il vigile", "Un americano a Roma", dove è famosa la frase:- Maccheroni, m'avete provocato e mo' vi distruggo!-



Ha anche fatto ruoli drammatici e amari come in "Finché c'è guerra c'è speranza" o 'I tre aquilotti", piuttosto che "La grande guerra" accanto a Vittorio Gassman.
Ma un ruolo assolutamente unico e' quando fa il dottor Terlizzi ne "Il medico della mutua".



C'era un film suo che pure mi piaceva molto, ossia "Io e Caterina", dove lui dà vita ad un robot con le fattezze di una giovane domestica. Questa, però, lungo andare diventa sempre più umana e s'innamora di lui, facendo terribili dispetti alle tutte possibili pretendenti.
Mio padre adorava invece "Sono un fenomeno paranormale",  dove Sordi lavora accanto a Eleonora Brigliadori e Elsa Martinelli. Racconta di questo "smascheratore" di guru vari, che, dopo un viaggio in India, sviluppa lui stesso poteri extrasensoriali. 




Recita accanto a Bette Davis, Joseph Cotten e Silvana Mangano in "Scopone scientifico", film che mi dispiace non aver visto.
O famosissimo il suo "Marchese del Grillo"
Per poi passare quasi il testimone a Carlo Verdone recitando con lui in "In viaggio con papà".


È stato un ottimo Don Abbondio in uno sceneggiato de "I promessi sposi" degli anni novanta, accanto a Franco Nero nel ruolo di Fra Cristoforo e Danny Quinn (figlio del grande Anthony) in quello di Renzo Tramaglino.
È esilarante una sua gag con Heather Parisi nel fare lui Ollio e lei Stanlio, ispirata a "I diavoli volanti", dove è Stan a reincarnarsi stavolta nei... panni di una bionda, la Parisi (che con la sua cadenza anglofona era perfetta). E non Ollie che si reincarna in un cavallo come nel film.



Appare sempre più sporadicamente fino a essere eletto sindaco della sua amata Roma per un giorno.



Ci lascia nella sua città il 24 febbraio del 2003. Io mi ero commossa, perché anche lui ha, in un certo qual modo, fatto parte della mia infanzia.



Chissà quante volte abbiamo voluto cantare la sua canzone (lui era anche intonatissimo):- E va'...e va?! Se non ti c'hanno mai mannato, adesso va'...- a chi non ci stava molto simpatico.
Pietra miliare del nostro cinema, nessuno dimenticherà mai il suo contagioso sorriso tanto quanto i suoi:- Mmmh.... Stupìdo!- 



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