Anna Magnani
La mitica e immensa Nannarella, che in un mondo di lustro e falsa bellezza è riuscita a farsi strada con il solo grande talento!
Nata a Roma il 7 marzo del 1908, cresciuta praticamente dalla nonna materna, Anna ha le origini emiliane della madre, che si disinteressa appunto completamente di lei e calabresi da parte del padre che non conoscerà mai. Anche se lei proverà a cercarlo da adulta.
Frequenta l'Accademia d'arte drammatica Eleonora Duse accanto ad un altro futuro mito del cinema nostrano e internazionale: Paolo Stoppa.
Subito si denota in lei quel tocco di talento già nella sua vita. Il ché la porta ad interpretare, una volta attrice, ruoli di spessore tragico. Uno dei primi è ne "La cieca di Sorrento", in una delle prime versioni, dove Anna non ha il ruolo principale, ma abbastanza di rilievo. Non è ancora la Nannarella che conosciamo, ma riesce a farsi notare.
Tant'è che in "Cavalleria" ha già ascendente per far lanciare un allora giovane attore, che rappresenterà uno degli esponenti del cinema italiano: Amedeo Nazzari.
Entra nel cinema di Vittorio De Sica con "Teresa Venerdì" accanto allo stesso De Sica e alla giovane Adriana Benetti.
Subito ha modo di distinguersi anche in ruoli a tratti anche comici, come in "La fortuna viene dal cielo" accanto a Vera Carmi e Roberto Villa. Dove Anna pure non ha il ruolo principale ma quasi da macchietta buffa e divertente che quasi oscura quelli dei due protagonisti.
Così anche in "Abbasso la miseria" con sempre Vittorio De Sica. Cui fa seguito"Abbasso la ricchezza". O con Aldo Fabrizi in "L'ultima carrozzella" dove Anna interpreta una cliente molto esigente di un vetturino decisamente poco ortodosso come Aldo Fabrizi.
Con lui pure in "Campo de' fiori".
Il 23 ottobre del 1942 dà alla luce il figlio Luca, avuto dalla relazione con l'attore Massimo Serrato, all'epoca abbastanza un sex symbol e più giovane di lei di qualche anno. Ma si alleverà questo bambino in pratica da sola.
E sarà poi Roberto Rossellini, il regista che la dirigerà in "Roma città aperta" tanto per cominciare, ad essere il grande amore della sua vita.
Proprio per questo film, quando le verrà riconosciuto l'Oscar per "La rosa tatuata" al fianco di Burt Lancaster, (la prima ambasciatrice del nostro cinema fino a quel momento a Hollywood) che verrà avvicinata dalla grande Marilyn Monroe come una fan che va incontro al suo mito. Perché la giovane Marilyn le dice di essere molto emozionata a conoscerla, in quanto si è davvero commossa nel vederla in quella drammatica interpretazione di "Roma città aperta".
Ma sarà riconosciuta una grande attrice anche da Bette Davis.
Tuttavia, Rossellini le causerà un'enorme delusione, lasciandola per Ingrid Bergman, sul set di "Stromboli".
E la ferita è così cocente, che Anna, per ripicca, mette su in tutta furia una casa di produzione per lanciare un film dalla stessa tematica: "Vulcano", ma che non raggiungerà lo stesso successo di quello del suo ex compagno.
Negli anni '50 torna con un altro ruolo proprio da Nannarella, che passerà alla storia ossia "Bellissima". Con lei Walter Chiari e la piccola Tina Apicella. Film quasi a denuncia dei genitori malati di divismo per i figli. Narra difatti la storia di questa madre che fa di tutto pur di vedere la sua bambina apparire sul grande schermo e farla diventare una futura stella del cinema. Ma quando la piccola verrà derisa al provino perché scoppia in lacrime e lo stesso vogliono prenderla per farla diventare il divertimento della scena, la madre capisce che non c'è oro o fama al mondo che possa ripagare la felicità e tranquillità di sua figlia, la quale voleva solo essere una bimba normale. E quando rifiuta il contratto milionario, con la sua piccola addormentata tra le braccia e con le lacrime agli occhi, ferita e delusa pure da se stessa per essere stata tanto arrivista, in una delle diverse volte che ho visto quella scena, mi sono commossa.
Recita ancora a Hollywood accanto a due Anthony: Quinn e Franciosa. Il film è "Selvaggio è il vento".
Ma non possiamo dimenticare la sua interpretazione in "Mamma Roma" e ne "La sciantosa" dove canta "O surdato 'nnamurato". Con lei un giovane Massimo Ranieri in un ruolo tragico.
Vincitrice di Golden Globe e altri riconoscimenti come il Nastro d'argento nel 1942, Anna Magnani muore il 26 settembre del 1973 (tra due giorni è l'anniversario) a causa di un brutto male. È seppellita vicino a Latina.
Esponente del cinema verista, del neorealismo italiano, carattere deciso e agguerrito (fece licenziare una comparsa perché questi aveva osato fare un commento assai offensivo sul suo aspetto ed ebbe un battibecco in un primo incontro con Virna Lisi, con la quale poi divenne grande amica), Nannarella rimarrà la nostra perla, il vanto con cui possiamo decantare il nostro cinema all'estero. E alle generazioni future. Voglio concludere come con Aldo Fabrizi:- Cara Anna, c'hai fatto piagnere de commozione, ma c'hai fatto anche ride'! Insomma, c'hai anche tu fatto sogna'! Grazie!-
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