mercoledì 17 maggio 2023

Julie Andrews

 Julie Andrews



Credevate che potessi dimenticarmi della grande "Mary Poppins", colei che mi ha insegnato a riordinare la stanza...con un pizzico di magia, cosicché diventasse più divertente? Ci ho provato da piccola con lo schiocco di dita, ma poi la mia magia è divenuta la musica e quando devo fare qualcosa di noioso, non manca mai un bel CD nella radio!


Espressione di eterna ragazzina, Julia Elizabeth Wells nasce in Inghilterra, a Walton on Thames il primo ottobre 1935.


La sua carriera inizia da giovanissima e deve aver affrontato anche diverse problematiche familiari.



Si fa notare a teatro col musical "My Fair lady", accanto a Rex Harrison, attore inglese che affiancherà Audrey Hepburn nello stesso spettacolo, però nella versione cinematografica.




Il ruolo che subito la fa conoscere ai più piccini e non soltanto è quello della tata magica Mary Poppins, che le vale un Oscar. Oltretutto lei era anche in dolce attesa durante le riprese del film. Eh, sì, siamo negli studi Walt Disney, abbiamo tratto il romanzo della scrittrice Pamela Lyndon Travers. Nella Londra delle sufragette, due bimbi un po'vivaci, Jane e Michael, si sentono trascurati dall'austero padre, tale George Banks (l'attore David Tomlinson, prezioso elemento della scuderia Disney). La madre Winnifred (l'attrice Glynis Jones) cerca di dare loro tutto l'amore possibile, ma è molto impegnata nelle sue battaglie femministe per il diritto di voto alle donne. Ed ecco che dal cielo, appesa ad un ombrello volante, arriva una buffa, ma graziosa tata, che sa fare incredibili magie! Che sia una fata? L'incantesimo più grande che fa è toccare il cuore del severissimo padre, facendogli ritrovare il bambino che è in lui e farlo riavvicinare ai figlioletti. Grazie anche al prezioso aiuto dello spazzacamino Bert (il grande Dick Van Dyke).








Il suo volto dolce e le sue doti da cantante, che già come Mary Poppins ha sfoggiato, permettono a Julie Andrews di aggiudicarsi il ruolo in un altro musical destinato a divenire un cult, ambientato nella Salisburgo della seconda guerra mondiale. Sto parlando di "The sound of music", che in Italia ha il titolo di "Tutti insieme appassionatamente" e il ruolo assegnato all'attrice è quello della dolce novizia Maria. I capelli bruni fanno posto ad un caschetto biondo scuro e lei non ha più i poteri della tata fatata. Bensì semplicemente quello dell'amore di una suora in addestramento, inviata come istitutrice di ben sette figli di un colonnello divenuto autorevole, freddo e anaffettivo dopo essere rimasto vedovo. Egli conduce la casa come se fosse in una caserma e tratta i suoi ragazzi come soldatini, non permettendo più alla musica, se non quella marziale di un fischietto, di fare parte della loro vita.  
Quindi, Maria, senza gli incantesimi di Mary Poppins, riesce comunque a fare una magia, innamorandosi lei stessa sia dei ragazzi che del colonnello Von Trapp, interpretato da Christopher Plummer. Accanto a loro, Eleanor Parker e Richard Haydn.





Dai musical, Julie passa anche a far parte del cinema thriller di Hitchcock, accanto a Paul Newman, ne "Il sipario strappato".




Quindi, al fianco di Walter Matthau in "E io mi gioco la bambina", remake del film con Tony Curtis e Suzanne Pleshette "20 chili di guai e una tonnellata di gioia".





Alla fine, la troviamo in "Victor Victoria", dove si traveste da uomo. Eh, sì, perché si parla della Francia degli anni trenta, dove lei, Victoria, per poter sfondare nello spettacolo, senza cedere ai compromessi sessisti ancora esistenti nell'ambiente, si fa passare per Victor!




Dà il volto alla regina nonna di un'esordiente Anne Hathaway, in una commedia di Garry Marshall, di nuovo sotto produzione Disney, intitolata "Pretty Princess"; lei, sovrana di un regno immaginario e rimasta senza eredi diretti, dato che l'unico figlio, scappato a sposare un'americana, anni prima, è morto, va negli Stati Uniti in cerca dell'unica che può succederle sul trono: l'adolescente nipote. Un po'bruttina all'inizio, ma che si trasforma in un cigno. Il film ha un seguito , che però non ha avuto il medesimo successo. Tant'è che si era parlato di un terzo sequel, ma mai realizzato. In entrambe le pellicole, la partecipazione di Hector Elizondo, già un habitué dei film di Marshall, come "Pretty woman" e "Se scappi ti sposo".




Julie Andrews riesce a farsi sentire anche nel doppiaggio della mamma della principessa Fiona nella versione originale di "Shrek 2" e "Shrek terzo". Affiancando in questa impresa Mike Myers, Cameron Diaz, Eddie Murphy, Antonio Banderas e Rupert Everett. Rispettivamente le voci del simpatico orco Shrek, sua moglie Fiona, il buffo Ciuchino, il meraviglioso Gatto con gli stivali e il comico per quanto perfido Azzurro!




La si può vedere ancora qualche volta, questa graziosa signora che oggi ha la bellezza di ottant'anni suonati.





Minuta, ma con una voce da piccolo pettirosso (uccellino da lei decantato in "Mary Poppins"), occhi blu e sguardo dolce e comprensivo, non mi meraviglia che l'abbiano scelta sia per la fata buona piovuta dal cielo che per la tenera Maria. Hanno cercato di sostituirla nel ruolo che l'ha fatta entrare nel cuore di tutti i bambini del mondo, ma lei è insostituibile! Julie Andrews è l'unica, originale Mary Poppins, per me e, anche se adesso ha il volto solcato da qualche ruga, il fisico un po'più pienotto per l'età... avrà sempre quel brio che usava per mettere in ordine la stanza con uno schiocco di dita o per entrare in un dipinto sul marciapiede. E che mi fa tanto commuovere con la struggente canzone del "Dona due penny", parlando della vecchietta dei piccioni sui gradini della cattedrale di Saint Paul.




lunedì 10 ottobre 2022

Conrad Veidt

Conrad Veidt



Devo essere onesta. Se non scoprivo Rete Capri, non avrei mai saputo dell'esistenza di questo eclettico attore tedesco. Riconoscendolo, poi, anche in "Casablanca", nella parte del maggiore nazista Strasser, che dà una caccia spietata a Paul Henreid, per le sue idee e finalità liberali! E pensare che nella vita, questo interprete, più volte partner di Joan Crawford, era tutto il contrario. Anzi, è sempre stato un'attivista contro quella forma dittatoriale di governo, diventando poi addirittura cittadino britannico. Infine statunitense.




Nato a Berlino nel 1893, il 22 gennaio come Hans Walter Konrad Veidt, si fa strada con il cinema muto tedesco. Quindi, arriva anche lui dall'impegnativa scuola di pantomima (per utilizzare la stessa definizione del mio grande Stan Laurel) come Stanley stesso, Chaplin, Marcel Marceu, Buster Keaton e via dicendo.




Un ruolo da protagonista, malgrado in seguito gli diano spesso la parte del cattivo, è ne "La spia in nero", ambientato nelle Orcadi, durante la prima guerra mondiale. Dove lui è un coraggioso e valoroso capitano, Hardt, di una flotta sottomarina tedesca, ancora sotto una giurisdizione democratica, che riesce ad infilarsi nelle isole scozzesi. Lassù entra in contatto con colei che crede essere fraulien Tiel, ufficiale tedesca, anche lei sotto copertura con l'identità rubata ad una giovane maestra britannica, Anne Burnett.
I due usano come base operativa un piccolo cottage, dove devono vivere a stretto contatto. E lui finisce anche per innamorarsi di lei, salvo poi scoprire che in realtà la donna è una spia inglese che ha preso il posto della vera fraulien Tiel, fermata immediatamente in tempo, prima che potesse raggiungere le isole Orcadi, meta ambita da qualsiasi spia nemica.
Finale tragico, dove non manca di dimostrare che anche lei, in realtà di nome Joanna (già sposata con un comandante della marina britannica, avendo fatto credere al capitano Hardt che questo fosse un traditore degradato per demerito di ubriacone, con cui lei aveva un flirt, che poteva fornire loro informazioni importanti), si era presa una cotta per l'uomo, che si sacrifica infine per ciò che è giusto!







Come anticipato, lo troviamo in "Volto di donna" in un ruolo a dir poco cinico e spietato: quello del cattivissimo Torsten Barring (in italiano tradotto Erik Barring), nipote di un ricco possidente svedese. Lo zio, però, è molto più buono e generoso rispetto a lui, il quale, incontrando una Joan Crawford, qui Anna Holm, devastata e inaridita da una deturpazione al viso dovuta ad un incendio subito da bambina a causa del padre, ne approfitta dell'ascendente che riesce ad avere su di lei per trasformarla nella sua macchina di distruzione; questo per far fuori il piccolo Asterio, suo cugino cagionevole ed essere lui, una volta che l'anziano zio morrà, il primo ad ereditare.
Quindi, fa assumere miss Holm come bambinaia con il nome di Ingrid Paulson dal generoso zio, con l'intento di uccidere il bambino. Ma Anna (Joan Crawford) non ha il cuore di pietra come Erik, finisce anche per affezionarsi al tenero Asterio; e ora ha pure un volto nuovo, ricostruitole dal chirurgo plastico dottor Gustav Segert (interpretato dall'attore Melvyn Douglas), del quale finisce per innamorarsi. E quest'ultimo avrà un ruolo fondamentale nella sua redenzione, così da farle capire di non aver mai amato Erik e farle aprire gli occhi sulla follia dell'uomo.





E' il mago cattivo ne "Il ladro di Bagdad" fiaba un po' sulla riga da "Le mille e una notte". 
 




Il penultimo ruolo di Conrad Veidt è quello del nazista ufficiale Strasser, accanto a Humphrey Bogart, Ingrid Bergman, Paul Henreid e Claude Rains. Tre parti in cui Veidt finisce sempre male.





Si riscatta nel suo canto del cigno, nel film "Al di sopra di ogni sospetto", nel ruolo del simpatico austriaco Hassert Streidel, che diventa un prezioso aiuto per Joan Crawford, che ritrova in questo lungometraggio e Fred McMurray; loro sono due sposini in viaggio di nozze, improvvisati spie in giro per l'Europa, in particolar modo in Germania, alla ricerca di un professore inglese da liberare (interpretato dall'attore Reginald Owen, già in "Volto di Donna" con Veidt e la Crawford, ma interprete di tantissimi film, tra cui l'ammiraglio un po' strampalato Boom di "Mary Poppins", che dirigeva la sua casa come se fosse la sua nave). E vediamo anche Basil Rathbone sempre in una parte da cattivo (eccetto Sherlock Holmes, ha avuto sempre il ruolo dell'antagonista).



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Veidt muore improvvisamente per un infarto, durante una partita a golf, nel 1943, a soli 50 anni.



Attore scelto per i suoi lineamenti un po' duri quasi sempre per il cattivo della situazione, proprio come Basil Rathbone, nella realtà, Conrad Veidt si è battuto tanto per i diritti umani contro la tirannia. Io l'ho conosciuto su Rete Capri e ringrazio questa rete, che purtroppo hanno chiuso, per avermi fatto conoscere tanti bravi interpreti, tra cui questo talentuoso e carismatico artista tedesco che, benché avesse fatto molte parti da spietato, non posso non ricordarlo sia ne "La spia in nero", dove, alla fine, è l'eroe della situazione e in "Al di sopra di ogni sospetto", dove è la simpaticissima guida austriaca che riscatta i cattivi che gli hanno affibbiato. Proprio poco prima di morire. Come si dice: a volte è sufficiente un po' di bontà per cancellare tutta la cattiveria. E lui era nella vita, non solo in quell'ultimo ruolo, un uomo buono.

martedì 28 giugno 2022

Eleanor Parker

 Eleanor Parker



Probabilmente se vi dico che lei è la famosa baronessa austriaca Elsa Shrader di "Tutti insieme appassionatamente",  la promessa sposa del colonnello Von Trapp, direte:-- Ah, ecco chi è!-
Ma questa bella attrice americana ha avuto anche una nomination agli Oscar, la Coppa Volpi per il medesimo ruolo della candidatura Oscar e altri ruoli di spessore nella sua lunga carriera di interprete!




Nata nell'Ohio, il 26 giugno del 1922, Eleanor Jean Parker non si afferma nello spettacolo come attrice, ma anche come cantante.
Si distingue subito nel remake di "Schiavo d'amore", nel ruolo che fu della mitica Bette Davis, ossia della cinica e opportunista Mildred; Eleanor ha accanto uno storico partner della stessa Bette: Paul Henreid, qui con la parte interpretata nella prima versione dal grande Leslie Howard. Ossia quello del romantico e dolce Philip!




Si distingue in due drammatici ruoli di spessore ne "I tre segreti" accanto alla bionda e altera Patricia Neal e alla bella e bruna Ruth Roman, dove tutte e tre sono le possibili madri di un bambino che alla nascita era stato dato in adozione e che ora è l'unico superstite in un incidente aereo, intrappolato tra le montagne rocciose. E, essendo rimasto orfano dei genitori adottivi, una delle tre ha la possibilità di riaverlo. E non si sa fino alla fine chi di loro è la vera madre (che aveva dovuto rinunciare al proprio bambino, dopo delle gravidanze inaspettate per ragioni diverse, ma nello stesso periodo).




L'altro ruolo è quello che le vale una nomination agli Oscar e la vittoria della Coppa Volpi come attrice protagonista in "Prima colpa", accanto alla "mamma di Samantha" Agnes Moorhead. È la storia di Marie Allen, finita in carcere per aver preso parte alla rapina organizzata dal marito, costretta da lui, il quale muore durante l'arresto.
Una volta in prigione si confronta con una secondina sadica e crudele, ma anche con una direttrice buona e gentile (la Moorhead, pure candidata all'Oscar come attrice non protagonista). Non solo. Marie Allen scopre di essere incinta e vorrebbe che il bambino venisse allevato dalla propria madre, cosicché lei non fosse obbligata a farlo adottare. Tuttavia, si vede voltare le spalle da sua mamma e abbandonata al suo destino.
E durante la pellicola si vede la metamorfosi di questo personaggio, che Eleanor Parker sa interpretare con sublimità. All'inizio, occhi innocenti e timidi, buona e spaventata. Alla fine, occhi smaliziati, diventa sul serio una criminale, tanto che una volta uscita di galera, la si osserva diventare l'amante di un boss della malavita.
Perfino il grande Paolo Limiti aveva parlato di questo film nella sua rubrica, esaltando l'interpretazione sia di Eleanor Parker che di Agnes Moorhead.





Ma dove io l'adoro è in "Scaramouche" nella parte della vulcanica e ironica, allo stesso tempo romantica attrice itinerante della commedia dell'arte Lenore.

 




Da sempre innamorata del bell'André Moreau, interpretato dall'affascinante Stewart Granger, nella Francia prerivoluzionaria, tra la Normandia e Parigi. Si trova amica e rivale in amore della contessa Aline de Gravillac (che ha il volto della bella Janet Leigh), alla quale dovrà cedere il passo, una volta appreso che lui ama la nobildonna. Con loro, Mel Ferrer nel ruolo del cattivo e crudele marchese Noel de Maynes e il cammeo di una sempre regale Nina Foch (già la principessa Bithia, madre adottiva di Mosè, ne "I 10 comandamenti") nella parte di Maria Antonietta.





Un altro ruolo drammatico è quello della paraplegica moglie di Frank Sinatra, ne "L'uomo dal braccio d'oro", accanto anche a Kim Novak.





Quindi, troviamo la rossa Eleanor nel western "L'assedio delle sette frecce", al fianco di William Holden, dove lei interpreta una spia sudista, che s'infiltra in un Forte nordista, ma finisce con l'innamorarsi di un ufficiale yankee.





E in "Ritorno a Peyton Place", seguito de "I peccati di Peyton Place", nel ruolo che nel primo film era stato dell'altrettanto bella Lana Turner.





Infine, arriviamo nell'Austria occupata, all'epoca del secondo conflitto mondiale, in "Tutti insieme appassionatamente", film cult; anche qui, la Parker, inaspettatamente con una capigliatura quasi platinata, è nella parte di colei che deve cedere il passo ad un'altra rivale in amore, in questo caso Julie Andrews, la novizia (mancata) Maria. Sempre una bionda, comunque! Mentre, come accennato all'inizio, Eleanor interpreta la baronessa Elsa Schrader, fidanzata al colonnello Georg Von Trapp, impersonato da Christopher Plummer. E non posso proprio non menzionare il prezioso cammeo di Richard Haydn nel ruolo dell'amico Max.





La troviamo in altre interpretazioni, anche in telefilm, di nuovo fulva come è nata.





Muore a 91 anni, in seguito ad una complicazione per una polmonite, a Palm Springs, a dicembre 2013, dopo quattro mariti e tantissimi figli.







Anche lei tra le attrici più longeve, bella e raffinata comunque in tutte le età, l'ho scoperta pure io, dopo il ruolo dell'algida baronessa, in altre parti molto più di spessore e molto più esilaranti, come Lenore!
Infatti, finora la identificavo solo per la rivale in amore della mancata suora Maria, ma in realtà, come avete visto, è una caratterista che meritava un posticino nel mio blog, malgrado io abbia accennato giusto i film suoi che più conoscevo, eccetto "Schiavo d'amore", che sapevo solo fatto da Bette Davis.
Ma, vi assicuro, che se andate a vedere la sua filmografia, ne ha interpretati davvero tantissimi.
Rossa, un po' algida, ma con l'ironia e la vivacità che esplodono al momento giusto, Eleanor Parker sarà forse per molti soltanto la baronessa Schrader, ma per me è e sarà sempre l'esplosiva e comica Lenore!












lunedì 7 marzo 2022

Fernandel

Fernandel


 


Unico e inimitabile Don Camillo!




Fernandel nasce a Marsiglia col nome di Fernand Joseph Désiré Contadin, l'8 maggio 1903.




Credo che il ruolo per cui sarà sempre ricordato qui in Italia e nel mondo è quello di Don Camillo, in tutta la saga accanto al grande Gino Cervi. 
Il parroco emiliano, un po' ribelle, nato dalla mente di Guareschi, che dialoga con Gesù e, intanto, si odia e si ama col sindaco di Brescello, il paesino della campagna emiliano romagnola, dove si svolgono le vicissitudini di questi due buffi personaggi: Don Camillo e l'onorevole Giuseppe Bottazzi, chiamato da tutti Peppone, alias Gino Cervi.





Ma Fernandel ha lavorato anche con Totò nel film "La legge è legge" nel ruolo di una guardia di frontiera che, essendo nato in un territorio praticamente franco tra Francia e Italia, che ha cambiato giurisdizione per lo spostamento del confine, col passare degli anni, non è voluto né come cittadino francese né come italiano.
Quindi, si mette a fare la guerra alle istituzioni, con un Totò che cerca di aiutarlo, con vari dispettucci e battibecchi, a capire di che nazionalità è!




Oppure accanto ad Alberto Sordi in "Era di venerdì 17", rifacimento di "4 passi tra le nuvole" interpretato all'epoca dal suo "compare" Gino Cervi e da cui hanno ricavato anni dopo il film americano "Il profumo del mosto selvatico" con Keanu Reeves e la straordinaria partecipazione di Giancarlo Giannini nel ruolo del padre di Maria. Ossia la fanciulla sedotta e abbandonata, incinta, che deve fare ritorno alla sua famiglia, incontrando sulla sua strada un commesso viaggiatore di buon cuore che accetta di fingersi suo marito davanti all'austero padre di lei. Commesso viaggiatore interpretato da Keanu Reeves, da Gino Cervi nella prima versione in bianco e nero e da Fernandel già a colori, nella versione tra una e l'altra.




Quella sua meravigliosa faccia simpatica si spegne a Parigi, il 26 febbraio 1971.


Il solo Don Camillo per me, grande interprete, quanto mi piaceva quando dialogava con Dio. E si metteva a fare le marachelle a Peppone, per essere poi rimproverato da Gesù.
Rimarrà sempre nei nostri cuori per questo ruolo, ma il suo volto simpatico sarà perennemente e comunque a brillare negli annali del cinema, non soltanto francese!

venerdì 17 dicembre 2021

Elsa Lanchester

 Elsa Lanchester



Forse, vista così non è molto riconoscibile, ma vi assicuro che questa attrice inglese, vedova di Charles Laughton, è colei che diede il volto a tata Kathy, all'inizio di "Mary Poppins"; così come è stata molte volte buffo e prezioso cammeo nei film Disney. Ed ora... vedrete... non solo.





Elsa Sullivan Lanchester nasce a Londra il 28 ottobre 1902 e la troviamo subito giovanissima in un horror, "La moglie di Frankestein", dove lei ha la parte della "dolce e tenera sposa" del Mostro.




Ma è ne "Le mogli di Enrico VIII" dove conosce e sposa quello che sarà suo marito per sempre, l'attore pure inglese Charles Laughton (di cui ho precedentemente parlato).





E' la stravagante cameriera Martha, sorella del giovane animalista Dickon, nella versione in bianco e nero de "Il giardino segreto", tratto dal romanzo di Francis Burnett, accanto all'epoca piccola attrice irlandese Margareth O'Brien (nel ruolo della viziata Mary Lennox, che forse qualcuno ricorderà nei panni della dolce Beth March, nel "Piccole donne" dei primi anni '50) all'allora piccolo e bravissimo Dean Stockwell (nei panni del paraplegico cugino di Mary, Colin), all'interprete inglese Herbert Marshall, che nel film impersona lo zio gobbo, il signor Craven, che ospita la piccola nipotina rimasta orfana. Infine, accanto alla grande Gladys Cooper, qui col ruolo dell'insopportabile miss Medlock, la governante. 




E', tuttavia, ancora accanto a suo marito nel giallo "Testimone d'accusa", dal racconto di Agatha Christie, nella parte della petulante infermiera di lui, avvocato londinese appena reduce da un attacco di cuore, che non può ovviamente soffrirla e che si trova subito in trincea a dover difendere un non più giovanissimo Tyrone Power da un'accusa di omicidio; senza troppo l'aiuto della matura moglie di questo, interpretata dalla meravigliosa Marlene Dietrich.
Tuttavia, il thriller è alleggerito dai siparietti di Elsa con Charles Laughton davvero esilaranti (del tipo:- Lo farò, quando è distratta, prenderò uno dei suoi termometri e glielo conficcherò tra le scapole!- oppure:- Stavo per sposare un avvocato, sa, una volta? Però poi lui è morto prima che potessimo sposarci!- e Laughton risponde:- Quello sì che era un uomo fortunato!-, a cui, credo io, si siano ispirati in "Vorrei non essere ricca" per i siparietti tra Maurice Chevalier e la sua infermiera, miss Greenshaw.




Quindi, la vediamo nel poliziesco "La casba di Honolulu" al fianco di Evelyn Keys, dove la Lanchester pure ha un ruolo secondario della taxista che aiuta la protagonista, appunto la Keys, a ritrovare il marito, dato disperso in guerra, ora probabile gangster, ma sostanzialmente dal buon cuore, che ha cambiato identità, lì alle Hawaii. 
Oppure nella parte marginale della cuoca ubriacona nel giallo inquietante "La scala a chiocciola", accanto a una giovane Dorothy McGuire e Ethel Barrymore. Film che racconta di questo serial killer che uccideva tutte le donne che avevano una menomazione. E la McGuire, dama di compagnia della Barrymore, è nel mirino, essendo una ragazza muta!





Ed ecco che la nostra simpatica Elsa nel cinema disneyano per cui è forse più conosciuta. Da la tata Kathy, dove compare davvero soltanto all'inizio, in "Mary Poppins", alla vicina impicciona di Hayley Mills e Dorothy Provine in "FBI operazione gatto". Quindi, la svampita pro, pro, pro nipote del bucaniere Edward Teach, ne "Il fantasma del pirata Barbanera", accanto di nuovo a Dean Jones (già conosciuto in "FBI operazione gatto"), al divertentissimo Peter Ustinov e a Suzanne Pleshette.







In un'intervista, in un talk show americano degli anni '70, parla del suo amato, defunto marito Charles e dà sfoggio a tutta la sua simpatia e vivacità, tanto da far morire dal ridere il conduttore del programma.





Muore il 26 dicembre del 1986, a Woodland Hills, con un premio di riconoscimento dall'Accademia degli attori secondari alla sua ricchissima carriera. E con la consapevolezza di raggiungere il suo adorato Charles.





E' stata l'attrice, effettivamente, secondaria più conosciuta e riconoscibile nella storia del cinema internazionale, secondo me. Chi non rammenta tata Kathy, malgrado appaia soltanto cinque minuti in due ore e passa di film e non sia neanche troppo simpatica?!
Ma il volto a volte solare e sorridente, a volte arcigno e odioso, a volte svampito e buffo (col suo inconfondibile e stralunato battito di palpebre) di Elsa Lanchester non potrà mai essere dimenticato, da nessuno, che almeno, in un film, la deve aver vista e essersi divertito con le sue interpretazioni!