Julie Andrews
Credevate che potessi dimenticarmi della grande "Mary Poppins", colei che mi ha insegnato a riordinare la stanza...con un pizzico di magia, cosicché diventasse più divertente? Ci ho provato da piccola con lo schiocco di dita, ma poi la mia magia è divenuta la musica e quando devo fare qualcosa di noioso, non manca mai un bel CD nella radio!
Espressione di eterna ragazzina, Julia Elizabeth Wells nasce in Inghilterra, a Walton on Thames il primo ottobre 1935.
La sua carriera inizia da giovanissima e deve aver affrontato anche diverse problematiche familiari.
Si fa notare a teatro col musical "My Fair lady", accanto a Rex Harrison, attore inglese che affiancherà Audrey Hepburn nello stesso spettacolo, però nella versione cinematografica.
Il ruolo che subito la fa conoscere ai più piccini e non soltanto è quello della tata magica Mary Poppins, che le vale un Oscar. Oltretutto lei era anche in dolce attesa durante le riprese del film. Eh, sì, siamo negli studi Walt Disney, abbiamo tratto il romanzo della scrittrice Pamela Lyndon Travers. Nella Londra delle sufragette, due bimbi un po'vivaci, Jane e Michael, si sentono trascurati dall'austero padre, tale George Banks (l'attore David Tomlinson, prezioso elemento della scuderia Disney). La madre Winnifred (l'attrice Glynis Jones) cerca di dare loro tutto l'amore possibile, ma è molto impegnata nelle sue battaglie femministe per il diritto di voto alle donne. Ed ecco che dal cielo, appesa ad un ombrello volante, arriva una buffa, ma graziosa tata, che sa fare incredibili magie! Che sia una fata? L'incantesimo più grande che fa è toccare il cuore del severissimo padre, facendogli ritrovare il bambino che è in lui e farlo riavvicinare ai figlioletti. Grazie anche al prezioso aiuto dello spazzacamino Bert (il grande Dick Van Dyke).
Il suo volto dolce e le sue doti da cantante, che già come Mary Poppins ha sfoggiato, permettono a Julie Andrews di aggiudicarsi il ruolo in un altro musical destinato a divenire un cult, ambientato nella Salisburgo della seconda guerra mondiale. Sto parlando di "The sound of music", che in Italia ha il titolo di "Tutti insieme appassionatamente" e il ruolo assegnato all'attrice è quello della dolce novizia Maria. I capelli bruni fanno posto ad un caschetto biondo scuro e lei non ha più i poteri della tata fatata. Bensì semplicemente quello dell'amore di una suora in addestramento, inviata come istitutrice di ben sette figli di un colonnello divenuto autorevole, freddo e anaffettivo dopo essere rimasto vedovo. Egli conduce la casa come se fosse in una caserma e tratta i suoi ragazzi come soldatini, non permettendo più alla musica, se non quella marziale di un fischietto, di fare parte della loro vita.
Quindi, Maria, senza gli incantesimi di Mary Poppins, riesce comunque a fare una magia, innamorandosi lei stessa sia dei ragazzi che del colonnello Von Trapp, interpretato da Christopher Plummer. Accanto a loro, Eleanor Parker e Richard Haydn.
Dai musical, Julie passa anche a far parte del cinema thriller di Hitchcock, accanto a Paul Newman, ne "Il sipario strappato".
Quindi, al fianco di Walter Matthau in "E io mi gioco la bambina", remake del film con Tony Curtis e Suzanne Pleshette "20 chili di guai e una tonnellata di gioia".
Alla fine, la troviamo in "Victor Victoria", dove si traveste da uomo. Eh, sì, perché si parla della Francia degli anni trenta, dove lei, Victoria, per poter sfondare nello spettacolo, senza cedere ai compromessi sessisti ancora esistenti nell'ambiente, si fa passare per Victor!
Dà il volto alla regina nonna di un'esordiente Anne Hathaway, in una commedia di Garry Marshall, di nuovo sotto produzione Disney, intitolata "Pretty Princess"; lei, sovrana di un regno immaginario e rimasta senza eredi diretti, dato che l'unico figlio, scappato a sposare un'americana, anni prima, è morto, va negli Stati Uniti in cerca dell'unica che può succederle sul trono: l'adolescente nipote. Un po'bruttina all'inizio, ma che si trasforma in un cigno. Il film ha un seguito , che però non ha avuto il medesimo successo. Tant'è che si era parlato di un terzo sequel, ma mai realizzato. In entrambe le pellicole, la partecipazione di Hector Elizondo, già un habitué dei film di Marshall, come "Pretty woman" e "Se scappi ti sposo".
Julie Andrews riesce a farsi sentire anche nel doppiaggio della mamma della principessa Fiona nella versione originale di "Shrek 2" e "Shrek terzo". Affiancando in questa impresa Mike Myers, Cameron Diaz, Eddie Murphy, Antonio Banderas e Rupert Everett. Rispettivamente le voci del simpatico orco Shrek, sua moglie Fiona, il buffo Ciuchino, il meraviglioso Gatto con gli stivali e il comico per quanto perfido Azzurro!
La si può vedere ancora qualche volta, questa graziosa signora che oggi ha la bellezza di ottant'anni suonati.
Minuta, ma con una voce da piccolo pettirosso (uccellino da lei decantato in "Mary Poppins"), occhi blu e sguardo dolce e comprensivo, non mi meraviglia che l'abbiano scelta sia per la fata buona piovuta dal cielo che per la tenera Maria. Hanno cercato di sostituirla nel ruolo che l'ha fatta entrare nel cuore di tutti i bambini del mondo, ma lei è insostituibile! Julie Andrews è l'unica, originale Mary Poppins, per me e, anche se adesso ha il volto solcato da qualche ruga, il fisico un po'più pienotto per l'età... avrà sempre quel brio che usava per mettere in ordine la stanza con uno schiocco di dita o per entrare in un dipinto sul marciapiede. E che mi fa tanto commuovere con la struggente canzone del "Dona due penny", parlando della vecchietta dei piccioni sui gradini della cattedrale di Saint Paul.