venerdì 17 dicembre 2021

Elsa Lanchester

 Elsa Lanchester



Forse, vista così non è molto riconoscibile, ma vi assicuro che questa attrice inglese, vedova di Charles Laughton, è colei che diede il volto a tata Kathy, all'inizio di "Mary Poppins"; così come è stata molte volte buffo e prezioso cammeo nei film Disney. Ed ora... vedrete... non solo.





Elsa Sullivan Lanchester nasce a Londra il 28 ottobre 1902 e la troviamo subito giovanissima in un horror, "La moglie di Frankestein", dove lei ha la parte della "dolce e tenera sposa" del Mostro.




Ma è ne "Le mogli di Enrico VIII" dove conosce e sposa quello che sarà suo marito per sempre, l'attore pure inglese Charles Laughton (di cui ho precedentemente parlato).





E' la stravagante cameriera Martha, sorella del giovane animalista Dickon, nella versione in bianco e nero de "Il giardino segreto", tratto dal romanzo di Francis Burnett, accanto all'epoca piccola attrice irlandese Margareth O'Brien (nel ruolo della viziata Mary Lennox, che forse qualcuno ricorderà nei panni della dolce Beth March, nel "Piccole donne" dei primi anni '50) all'allora piccolo e bravissimo Dean Stockwell (nei panni del paraplegico cugino di Mary, Colin), all'interprete inglese Herbert Marshall, che nel film impersona lo zio gobbo, il signor Craven, che ospita la piccola nipotina rimasta orfana. Infine, accanto alla grande Gladys Cooper, qui col ruolo dell'insopportabile miss Medlock, la governante. 




E', tuttavia, ancora accanto a suo marito nel giallo "Testimone d'accusa", dal racconto di Agatha Christie, nella parte della petulante infermiera di lui, avvocato londinese appena reduce da un attacco di cuore, che non può ovviamente soffrirla e che si trova subito in trincea a dover difendere un non più giovanissimo Tyrone Power da un'accusa di omicidio; senza troppo l'aiuto della matura moglie di questo, interpretata dalla meravigliosa Marlene Dietrich.
Tuttavia, il thriller è alleggerito dai siparietti di Elsa con Charles Laughton davvero esilaranti (del tipo:- Lo farò, quando è distratta, prenderò uno dei suoi termometri e glielo conficcherò tra le scapole!- oppure:- Stavo per sposare un avvocato, sa, una volta? Però poi lui è morto prima che potessimo sposarci!- e Laughton risponde:- Quello sì che era un uomo fortunato!-, a cui, credo io, si siano ispirati in "Vorrei non essere ricca" per i siparietti tra Maurice Chevalier e la sua infermiera, miss Greenshaw.




Quindi, la vediamo nel poliziesco "La casba di Honolulu" al fianco di Evelyn Keys, dove la Lanchester pure ha un ruolo secondario della taxista che aiuta la protagonista, appunto la Keys, a ritrovare il marito, dato disperso in guerra, ora probabile gangster, ma sostanzialmente dal buon cuore, che ha cambiato identità, lì alle Hawaii. 
Oppure nella parte marginale della cuoca ubriacona nel giallo inquietante "La scala a chiocciola", accanto a una giovane Dorothy McGuire e Ethel Barrymore. Film che racconta di questo serial killer che uccideva tutte le donne che avevano una menomazione. E la McGuire, dama di compagnia della Barrymore, è nel mirino, essendo una ragazza muta!





Ed ecco che la nostra simpatica Elsa nel cinema disneyano per cui è forse più conosciuta. Da la tata Kathy, dove compare davvero soltanto all'inizio, in "Mary Poppins", alla vicina impicciona di Hayley Mills e Dorothy Provine in "FBI operazione gatto". Quindi, la svampita pro, pro, pro nipote del bucaniere Edward Teach, ne "Il fantasma del pirata Barbanera", accanto di nuovo a Dean Jones (già conosciuto in "FBI operazione gatto"), al divertentissimo Peter Ustinov e a Suzanne Pleshette.







In un'intervista, in un talk show americano degli anni '70, parla del suo amato, defunto marito Charles e dà sfoggio a tutta la sua simpatia e vivacità, tanto da far morire dal ridere il conduttore del programma.





Muore il 26 dicembre del 1986, a Woodland Hills, con un premio di riconoscimento dall'Accademia degli attori secondari alla sua ricchissima carriera. E con la consapevolezza di raggiungere il suo adorato Charles.





E' stata l'attrice, effettivamente, secondaria più conosciuta e riconoscibile nella storia del cinema internazionale, secondo me. Chi non rammenta tata Kathy, malgrado appaia soltanto cinque minuti in due ore e passa di film e non sia neanche troppo simpatica?!
Ma il volto a volte solare e sorridente, a volte arcigno e odioso, a volte svampito e buffo (col suo inconfondibile e stralunato battito di palpebre) di Elsa Lanchester non potrà mai essere dimenticato, da nessuno, che almeno, in un film, la deve aver vista e essersi divertito con le sue interpretazioni!