Clark Gable
Il suo:- Francamente me ne infischio!- detto a Vivien Leigh in "Via col vento", alla fine di tre ore di patimenti per ottenere l'amore di Rossella O'Hara, credo sia stata una delle frasi del cinema più famose e immortali.
William Clark Gable nasce a Cadiz, in Ohio, il primo febbraio 1901.
Da molto giovane non era propriamente bello, anzi, le orecchie a sventola e piuttosto grandi stonavano molto sul suo viso a tratti asimmetrici.
Tuttalpiu, arginando un pochino le imperfezioni, quelle sue orecchie a sventola diventano, in pratica, il suo marchio di fabbrica.
Occhi blu e fascino da macho, da giovanissimo s'imbarca in un paio di matrimoni con donne più anziane.
E...in un matrimonio che durerà per sempre: quello con Hollywood.
Ne "La tragedia del Bounty", con un vecchio leone del cinema come Charles Laughton e un altro sex symbol come Franchot Tone, Clark Gable riveste un bellissimo secondo ufficiale Fletcher Christian.
Altro suo marchio distintivo saranno quegli eleganti baffetti neri.
Ed è accanto ad una giovane attrice che diventerà sua molto tenera amica, tale Joan Crawford, con la quale ha l'occasione di sfoderare questo suo tratto affascinante. Il primo della serie di film che gireranno insieme e' "Incatenata".
Fama di sciupafemmine, ha anche una relazione con uno dei primi sex symbol dell'epoca, Jean Harlow (attrice che ha lavorato anche con Stan e Ollie), Clark incontra sul set tuttavia colei che sarà per sempre l'amore della sua vita: Carole Lombard.
Col doppiaggio di Gino Cervi lo troviamo in un film un po'sdolcinato di Frank Capra, "Accadde una notte" ruolo che si dice gli sia stato dato per punizione per averne rifiutato un altro. Gli vale, tuttavia, un Oscar. Accanto a lui, nel ruolo di una capricciosa ereditiera in cui s'imbatte su un pullman (lei è in fuga per amore, ma cambierà l'oggetto del suo desiderio su Clark, qui giornalista, strada facendo) l'attrice francese Claudette Colbert. Famosa e l'ispiratrice di tutte le altre (persino per Stan Laurel in "Allegri vagabondi") la scena in cui lei fa l'autostop scoprendosi la gamba.
Ritroverà questa partner sul set "La febbre del petrolio", accanto a un giovane Spencer Tracy e ad una conturbante Hedy Lamarr.
E da qui si aggiudicherà il doppiaggio fisso di una delle mie voci maschili preferite. Quella calda e posata di Emilio Cigoli, che sarà tra gli altri pure quella di Stewart Granger e la voce narrante ne "La bella addormentata nel bosco" di Walt Disney.
È il 1939. Da Charleston arriva il sex symbol dell'epoca: Reth Butler, destinato a essere un po'la spina nel fianco di Rossella O'Hara. E l'aria di adorabile canaglia di questo eroe sembra fatta apposta per il nostro Clark.
Siamo sul set del cult "Via col vento" dalle pagine di Margareth Mitchell, ad Atlanta e famoso pure è il fischio con cui lui entra in scena, dopo aver ascoltato indisturbato la drammatica dichiarazione d'amore della ribelle Rossella all'amorfo Ashley Wilkes (Leslie Howard) e dopo che lei ha lanciato un vaso contro il caminetto, indignata di essere stata inspiegabilmente respinta.
Le riprese del film, però, racconta Olivia de Havilland, partner nel cast, non furono semplici. Questo perché Vivien Leigh si rifiutava di baciare Clark Gable, dando la colpa al suo alito forte, dovuto ad una sorta di dentiera per abbellire il sorriso.
Nella vita privata, il nostro sciupafemmine sembra aver messo la testa a posto. La bionda e dolce Carole Lombard gli ha proprio imprigionato il cuore. Lei non ha neanche trent'anni ed è pure stracotta del suo bel marito.
Pare davvero sia un amore destinato a durare per sempre, se non fosse che il destino decide di essere crudele.
Lui è in California per lavoro e lei è ad Aspen, in Colorado, con la madre per una vacanza. Si sentono per telefono e Carole gli dice:- Ho bisogno di te, mi manchi! Prendo il primo volo e stasera sono lì!-. Disgraziatamente quel volo non giungerà mai a destinazione: precipita sulle montagne del Colorado e nessun passeggero se la cava. Purtroppo l'attrice e sua madre sono tra questi!
Per Clark è uno shock. I suoi amici più intimi raccontano che lui trascorse settimane intere, chiuso nella propria camera, a piangere nel letto. E se ci si pensa fa effetto e tenerezza immaginarci questo omaccione in queste vesti tragiche.
Questo grandissimo dolore, sfortunatamente, lo porta lentamente verso la bottiglia e, quindi, ad un lento suicidio. Per lui... è l'inizio della fine.
Recita accanto a Myrna Loy, tra gli altri, ne:"L'amico pubblico n. 1", del cast fa parte anche Walter Pidgeon, in cui, come già successo in "Accadde una notte", Clark sfodera un lato comico. Sul finale, quando deve andare a liberare il fratello di lei, tenuto in fin di vita, prigioniero di una sanguinosa tribù indigena del sud America, si fa credere da questi un potente stregone con gli effetti scenici di una cinepresa, essendo lui un esperto del settore. Fino a un'esilarante scena in cui lui rimane attaccato all'idrovolante di lei, vestito...con una gigantesca testa di pollo, fantoccio rubata allo sciamano della tribù.
Deve aver imparato da Stan e Ollie, coi quali ci sono riferimenti da far pensare che ci fosse abbastanza un'amicizia.
Recita per la prima volta accanto a Ava Gardner ne "I trafficanti", in un intreccio amoroso con Deborah Kerr. La seconda volta sarà in "Mogambo" e il secondo triangolo amoroso sarà con Grace Kelly, con la quale pare ci sia stato un flirt, ma niente di accreditato.
Molto prima di "Mogambo", però, dove lui è già piuttosto maturo, è la volta di un film che a me piace tantissimo, trovandolo molto romantico: "Arrivò l'alba". Siamo in Russia nel secondo dopoguerra. Lui, Philip, è un corrispondente bellico americano, in trasferta a Mosca assieme a un amico, un radiocronista di Radio Londra. È da tempo innamorato di una ballerina del Bolschoi, Marya (l'attrice Gene Tierney), corrisposto senza saperlo. Si sposano e in luna di miele a Tallinn, in Estonia, ma all'epoca era tutta Russia, fanno amicizia con un commerciante ludico inglese di nome Denny (l'attore britannico Richard Haydn), anche lui novello sposo di un'ausiliaria dell'esercito bolscevico, Svetlana.
Le leggi, però, della Russia sulle proprie donne che si uniscono a degli stranieri, tra l'altro della barricata nemica fino a pochi anni prima, sono assai rigide e spietate. Così i due uomini si vedono allontanare dalle amate mogli, riuscendo solo a scriversi in segreto.
Una volta in Cornovaglia, terra di Denny, escogitano il modo di andarsele a prendere, grazie all'aiuto di Joe, un buffo marinaio di una vecchia, ma solida nave olandese che Philip acquista e al loro amico radiocronista in Russia. Così, con un epico viaggio per mare dall'Inghilterra fino a Tallinn dove hanno appuntamento con Marya e Svetlana, Philip e Denny cercano di coronare il loro sogno d'amore.
Clark, però, un amore così grande come quello che aveva trovato nella sua Carole, non lo trova più. Passa di moglie in moglie, così come da un ruolo all'altro.
Prende una cotta per Sophia Loren, girando insieme "La baia di Napoli", per la regia di Vittorio De Sica.
Uno degli ultimi è in una commedia con Doris Day "10 in amore", dove pure lui sfoggia una certa verve comica. Dove il giornalismo accademico di lei, insegnante appunto del settore, si scontra con quello basato sulla cruda esperienza di lui, eccellente cronista di un giornale, che si è fatto come si suol dire da solo, direttamente sul campo. E lui si fa passare per uno studente di lei per conquistarla, sotto falso nome, sapendo bene la poca stima che la donna nutra per questo zotico giornalista di fama, che ha osato insultarla per lettera, dicendo che lo studio su tale materia e' una colossale perdita di tempo. Questo soltanto perché lei, proprio per la sua grande fama, aveva osato invitarlo a una sua lezione per parlare di giornalismo.
L'ultimissima apparizione di Clark è ne "Gli spostati" accanto a Marilyn Monroe e Montgomery Clift. Set considerato tra quelli maledetti perché fu il canto del cigno per tutti e tre.
Qui è accaduto qualcosa che mi è piaciuto molto. Lui è stato invitato da Frank Sinatra ad un party, in cui poteva presenziare solo... l'elite.
Clark, però, rifiutò se non venivano invitati anche quelli della troupe, gli operatori di scena, che si ammazzavano di lavoro tutto il giorno.
La sua salute risente del tanto fumo e alcool, finché non muore, il 16 novembre 1960, a Hollywood, lasciando una giovane vedova, che aspettava ancora il loro primogenito. Lei lo chiamerà Clark Jr.
Scanzonata aria da briccone, magari viso non proprio proporzionato, ma un fascino irresistibile, Clark Gable resterà un'icona di virilità, oltre che di versatilità nel lavoro. Sfortunato in amore per la perdita della sua adorata Carole, che confido abbia raggiunto con gioia, mentre lei, sicuramente, lo attendeva a braccia aperte.