giovedì 20 dicembre 2018

Carlo Campanini

Carlo Campanini


Nato nella mia Torino, il 5 ottobre del 1906, piemontese fino al midollo, Carlo Campanini ha passato gran parte della sua vita professionale ad essere la spalla di qualcuno: Totò, Walter Chiari, Erminio Macario, Aldo Fabrizi in "Hanno rubato un tram", Vittorio De Sica ne "La signora del piano di sopra", con anche Clara Calamai. Accanto a Gabriele Ferzetti ne "Le avventure di Casanova". Eppure, quando si è trattato di essere lui il protagonista del film, nel tragicomico "Le miserie del signor Travet", ha dimostrato di avere tutte le carte e la stoffa del grande!


È una commedia un po' amara, ambientata nella Torino di fine '800, con ancora i nebbioni che non si vedeva ad un palmo di naso, la neve bella carica. Con un povero vedovo, impiegato regio che, malgrado si faccia un mazzo tanto di lavoro, non viene mai apprezzato né dalla giovane e capricciosa seconda moglie (Vera Carmi), né dal suo capo sezione (Luigi Pavese), che gli preferisce sempre i suoi colleghi fannulloni, ma  furbi e "lecchini". Fortunatamente in suo aiuto arriva un nuovo direttore dell'Istituto (il mitico Gino Cervi) e un buffo, quanto folkloristico e giovane Alberto Sordi, col nome di:- Barbarotti, sono Camillo Barbarotti!-un po' invadente e combinaguai, ma prezioso all'occorrenza. Finale a sorpresa, ma buono, tranquilli!
Come avrete capito c'è un corollario di nomi tutti assieme da rendere questo film praticamente un cimelio.


Carlo Campanini si spegne a Roma, un triste giorno di novembre del 1984, circa un mese dopo aver compiuto 78 anni. E viene seppellito come aveva chiesto lui, in Puglia, a San Giovanni Rotondo, vicino al suo amico e padre spirituale: Pio da Petralcina. L'uomo che lo aveva fatto uscire dalla Massoneria, alla quale Campanini si era unito per qualche tempo.


So che molti non ricordano o non conoscono questo viso pacioccone e simpatico, buffamente malinconico come ha saputo essere come Ignazio Travet, io stessa l'ho visto per la prima volta in questo ruolo. Ma se andate a vedere la sua filmografia, addirittura ne mettono una parziale, perché ne ha fatti tanti. E da comico a spalla, a seriamente tenero, con queste espressioni facete e sornione, merita un posto nella mia bacheca per essere rammentato o conosciuto.




mercoledì 19 dicembre 2018

Sophia Loren

Sophia Loren



Due pezzi da novanta come Clark Gable e Cary Grant si erano presi una cotta per lei.
Beh, sangue italiano non mente!


Sofia Villani Scicolone nasce a Roma il 20 settembre del 1934, da origini però venete. Anche se la sua giovinezza è a Pozzuoli.
Con una madre molto ambiziosa, partecipa a miss Italia, senza, però vincere.


Una delle sue prime parti, è la trasposizione cinematografica dell'opera di Giuseppe Verdi: "Aida", dove, ricoprendo il ruolo della sfortunata protagonista, viene doppiata dalla grande cantante lirica Renata Tebaldi.


Recita accanto a Totò in "Miseria e nobiltà".
Ed è il suo ingresso ufficiale nell'Olimpo dei grandi nomi. Con la regia di Vittorio De Sica, recita in "L'oro di Napoli" entrando nell'opera di Eduardo De Filippo, che l'affianca, con lo stesso De Sica e con Totò, Paolo Stoppa e Silvana Mangano.


Nella commedia di De Filippo ci rimarrà anche in seguito con "Matrimonio all'italiana", dove interpreta Filumena Marturano e "Ieri, oggi e domani" entrambi accanto a Marcello Mastroianni.


Nella vita privata incontra l'uomo che sarà suo marito per sempre: Carlo Ponti, dal quale avrà due figli.
Intanto si fa conoscere con "Pane, amore e...."di e con Vittorio De Sica, terzo capitolo della saga, prendendo il posto della Lollo, con la quale si è sempre vociferata una rivalità alla Joan Crawford vs Bette Davis.
Quindi, il mondo degli Oscar le si spalanca con "La ciociara", drammatico film sulle brutture della guerra.


Quindi, si fa conoscere dal cinema americano. Peter Ustinov la vuole nel suo rocambolesco film "Lady L", accanto a Paul Newman.
Charlie Chaplin la vuole nella sua commedia: "La contessa di Hong Kong", al fianco di Marlon Brando, Tippi Hedren (la mamma di Melanie Griffith), dove compare pure Chaplin in un cammeo, nel ruolo del capitano (che soffre di mal di mare) della nave dove si svolge la trama, con sua figlia nella parte di una passeggera e la buffissima Margaret Rutherford in quello della vera contessa a bordo.


Dunque, lavora accanto a una star internazionale: Clark Gable. Il film: "La baia di Napoli". Dov'è famoso il ballo su "Mambo italiano". Ed è qui che si vocifera di una cotta tra i due, mai stata dimostrata. Poi, è il turno di Cary Grant di prendersi una scuffia per lei, in "Un marito per Cinzia", dove Sophia è appunto Cinzia, figlia di un famoso e benestante direttore di orchestra italiano, in tournée in America. Ma, stufa della monotonia della vita mondana dell'alta società, fugge e s'improvvisa domestica di un vedovo affascinante, che, separato dalla defunta moglie da anni e sempre richiesto dagli affari, ha perso un po' la simpatia dei tre figli. E Cinzia sarà un aiuto prezioso in questo, oltre che a far ritrovare in lui la fiducia nell'amore.


Quindi, eccoci con Maurice Chevalier e John Gavin. Il film è "Olympia" ed è in costume della fine dell''800.


Ha un ruolo tragico accanto a Anthony Perkins ne "Il coltello nella piaga", col ruolo di una moglie che si vede obbligata dal marito a truffare l'assicurazione, facendosi credere morto in un incidente, nella Parigi degli anni sessanta.
Peccato che lui sia sempre stato un uomo possessivo e violento e che man mano lei arriverà ad una soluzione estrema.
Compare anche Gig Young.


Tornando alla commedia italiana, come anticipato, torna anche a Eduardo De Filippo, con "Matrimonio all'italiana" e "Ieri, oggi e domani", entrambi con Marcello Mastroianni. Dove esegue il famoso spogliarello che riprenderà in "Pret a porter" con lo stesso partner.


Interpreta la parte della propria madre nel film autobiografico: "La mia casa è piena di specchi", con la giovane Margareth Made' a impersonare Sophia, invece.


Quando la perdita del suo amato marito causa un grave lutto nella sua vita, reagisce col caldo sangue di una donna italiana, facendosi forza col lavoro, dando sempre il meglio di sé.


Prende piccoli medi ruoli in filmati, anche musical, sempre solare e fresca, malgrado sia già in età matura.
Viene premiata con riconoscimenti alla carriera.



Dei numerosi film che lei ha fatto, ne sono riuscita a nominare una quantità limitata, tra i più importanti, ma chiunque, in qualsiasi parte del mondo, sa di chi stai parlando quando anche solo accenni Sophia Loren. Questo perché, come Anna Magnani e Gina Lollobrigida, ha saputo essere una degna ambasciatrice del nostro cinema perfino all'estero. Grazie, Sophia.