domenica 25 novembre 2018

Totò

Totò


In un'intervista disse:- Totò è quello che lavora e Antonio de Curtis è quello che mangia!-




Totò nasce a Rione Sanità a Napoli il 15 febbraio del 1898, col titolo nobiliare di principe di Bisanzio Antonio De Curtis. In realtà il suo vero nome è molto più lungo, ma lui stesso ha sempre amato essere ricordato come principe della risata.



Affiancato sempre da ottimi colleghi, da Peppino De Filippo a Carlo Campanini. Da Erminio Macario ad Anna Magnani, da Tina Pica a Isa Barzizza, Totò ha avuto l'occasione anche di poter lavorare con Stan e Ollie in "Atollo K", ma per impegni precedentemente presi non l'ha fatto.




Quel suo viso pressoché irregolare, le movenze dinoccolate, che furono prese d'ispirazione perfino da Michael Jackson, furono la sua fortuna.
Non posso dire di conoscere molto sulla sua vita privata, a parte che trovò il vero amore, a quanto sembra, con la giovane compagna, Franca Faldini, che rimase con lui fino alla sua morte. E che quando lui scherzosamente disse:- Sono un uomo di mondo!- faceva riferimento al periodo in cui aveva vissuto a Cuneo. Ma quando lo vedo fare "Totò truffa" che riesce a vendere la fontana di Trevi, mi fa davvero ridere.




"I due orfanelli", "Totò sceicco", "Totò e Cleopatra", "Totò, Peppino e la malafemmina", "Siamo uomini o caporali", "I due colonnelli" dove lavora accanto all'attore americano Walter Pidgeon, sono solo una particella dei numerosi film che ha interpretato, molti dei quali parodie di storie drammatiche. Come "I due orfanelli" o "Lo smemorato di Collegno". Ma c'è un film suo che un po'mi commuove ed è "Totò e Marcellino", con l'allora piccolo e ora scomparso Pablito Calvo. Ed è stato un riallaccio a "Marcellino pane e vino" che il giovanissimo attore spagnolo aveva portato al successo poco tempo prima.



La sua irripetibile maschera si spegne il 15 aprile del 1967 a Roma. Aveva appena fatto in tempo a lavorare in "Totò a colori", per salutare il bianco e nero.
Rimane uno dei più grandi, i maestri della comicità italiana e ancora oggi a chi non viene in mente la famosa battuta di "Totò, Peppino e la malafemmina":- Noio volevan savuar!-