lunedì 12 febbraio 2018

Cary Grant

Cary Grant


Archibald Alexander Leach nasce a Bristol, in Inghilterra, il 18 gennaio 1904. Fin da giovane dimostra di avere talento come saltimbanco, artista agile e comico. Solo una volta che approda in America e viene notato per la sua avvenenza, oltre che per la sua bravura, diventa l'uomo che tutti noi conosciamo come il bellissimo e grandissimo Cary Grant. Dato che Archibald, secondo i produttori che lo lanciarono, non era adatto come nome di una futura stella di Hollywood.


Uno dei primi ruoli principali, però, è in un film drammatico, accanto a Carol Lombard e Charles Coburn: "Non puoi impedirmi di amare", anche se non mancano mai le sue battute e il suo stile ironico. Malgrado la vicenda narri di un uomo ricco, sposato a una donna cinica e arrivista, che s'innamora di una pittrice (la Lombard), vedova con una figlia, ma fino all'ultimo il loro amore è contrastato dalla famiglia di lui e dalla perfida moglie Maida.


Tuttavia, la sua qualità del comico, ossia di buttare giù la freddura da serio, non passa inosservata nemmeno da Stan Laurel, che sarà sempre un suo estimatore, notando in lui la potenziale comicità innata. E lo avrà visto ne "La mia moglie preferita" accanto a Irene Dunn e Randolph Scott, diretto da uno dei registi storici di Stanlio e Ollio, Leo McCarey. Padre di famiglia, credendo che la moglie sia defunta, perché data per dispersa in mare durante un viaggio in nave, si risposa dopo qualche tempo. Peccato che la prima moglie sia viva e vegeta e fa ritorno, dopo essere stata naufraga tutto quel periodo su un'isola deserta, con un aitante uomo con cui si chiamano simpaticamente Adamo ed Eva. Questo dà adito ad una serie di equivoci divertenti e imbarazzanti con l'inevitabile, lieto epilogo. Oppure un altro film buffo è "Ero uno sposo di guerra", accanto ad Ann Sheridan: Cary Grant impersona un ufficiale dell'esercito francese in congedo, Henrie Rochard, sul finire della seconda guerra mondiale, che , dopo varie scaramucce comiche, s'innamora della tenente Katherine Gate, ausiliaria WASP del personale militare femminile dell'esercito americano. E anche qui ne susseguono varie vicissitudini rocambolesche.

C'è poi la sua interpretazione spassosa in "Arsenico e vecchi merletti", accanto a Peter Lorre e Priscilla Lane, dove lui, prossimo alle nozze, fa la terribile scoperta tragicomica che la sua famiglia non è altro che una cosca di pazzi e assassini.



Uomo di un fascino elegante e statuario, pari a quello di un modello, Cary Grant diventa uno degli attori preferiti di Alfred Hitchcock, che assecondò un suo desiderio: il ruolo del cattivo. O meglio, quasi. Ne "Il sospetto", accanto a Joan Fontaine, ricopre la parte del fannullone perdigiorno, che sposa la Fontaine quasi come vivere di rendita della moglie ricca. E in lei nasce e si radica il pesante e angosciante sospetto che lui sia un assassino che mediti di ucciderla per ereditare e che uccida il suo migliore amico.


Hitchcock lo riutilizzerà nel mitico "Notorious-L'amante perduta", con Ingrid Bergman e Claude Rains, nel ruolo dell'agente segreto Devlin. Per quanto in questa parte lui spesso sia antipatico e odioso, freddo e distaccato, è comunque nuovamente l'eroe romantico della vicenda.
Susseguono "Caccia al ladro" con Grace Kelly e "Intrigo internazionale", ruolo che si dica Ian Fleming si sia ispirato per la figura di James Bond. Ebbene sì, 007 ha avuto i natali nella mente dello scrittore con lo stile elegante di Cary Grant e infatti, prima di Sean Connery, il personaggio di Bond fu proposto a lui. Ma l'attore inglese rifiutò, non essendo interessato ad un carattere che lo incatenasse ad una saga. Preferisce parti con film unici. Come in "Sciarada", accanto ad Audrey Hepburn.


Ritorna in una commedia brillante in "Un marito per Cinzia", dove si dice lui sia rimasto molto affascinato da Sophia Loren, sua partner. E poi "Operazione sottoveste" con Tony Curtis e "Il visone sulla pelle" accanto a Doris Day e Gig Young.
Un altro film indimenticabile, che passerà alla storia dei strappalacrime per eccellenza è "Un amore splendido", a fianco di Deborah Kerr.


E' già in terza età quando gli accade l'avventura più bella della sua vita, come ha più volte detto: diventare padre di Jennifer, oggi anche lei attrice.


Morirà a 82 anni, dopo aver ricevuto un riconoscimento alla carriera, dove appare visibilmente commosso. E con un rammarico: non aver pensato prima a far figli, in quanto ne avrebbe voluti molti di più e ci si sarebbe dedicato anima e corpo. L'unica che ha avuto se l'è goduta non per moltissimo; ma noi ci siamo goduti i suoi film, le sue memorabili interpretazioni tra il drammatico e il comico, con cui lui, con la sua estrema eleganza e bellezza, non sparirà mai!